Fontecchio, venerdì 12 aprile 2019
Mario Barra (Roma)
Matematica per lo sviluppo delle capacità intellettive e comportamentali tenendo presenti le esigenze dell'individuo e della società
(parte prima)

 
 

Fontecchio, sabato 14 aprile 2019
Mario Barra (Roma)
Matematica per lo sviluppo delle capacità intellettive e comportamentali tenendo presenti le esigenze dell'individuo e della società
(parte seconda)

 
 
 
Il prossimo 8 maggio 2019 Mario Barra approfondirà in un incontro di due ore a Firenze i temi già presentati a Fontecchio. Il giorno di Pasqua con gli auguri ci ha mandato questo splendido uovo con la sua equazione e un riassunto di quanto esporrà a Firenze ed ha esposto a Fontecchio
 
 
La farfalla, i colori della pace e il resto, possono indicare:
  • Emma Castelnuovo e il suo modo giocoso e dinamico di considerare la matematica (nel disegno c'è "un teorema di Pitagora dinamico")
  • lo sviluppo naturale della conoscenza che procede a spirale arricchendosi per approssimazioni successive
  • la famosa frase che afferma che un minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo. (The Butterfly Effect)
     
 
Riassunto dell’intervento di Mario Barra, Univ. Sapienza, RM, dal titolo:
I cambiamenti della società "poco" considerati dalla scuola
Dipart. di Matematica e Informatica “Ulisse Dini” dell'Università di Firenze V.le Morgagni 67/A




   La società ha avuto bisogno di esecutori e la scuola si è adeguata. La matematica ha fornito il ragionamento deduttivo. La società, la realtà e il futuro sono cambiati. I giovani ci accusano per queste “mutazioni”, credono di avere la “cultura in mano” e affermano il “digito ergo sum”, seguono il “navigatore” e vengono tempestati da un diluvio di notizie, ... Concretezza e contatto diretto vengono meno. Malumore e solitudine aumentano. “Saper vedere”, fusionismo, ragionamento induttivo, creatività, senso critico, saper scegliere, prendere iniziative, assumersi responsabilità, “risolvere problemi”, ... Occorrono nell’insegnamento nuovi obiettivi, metodi, argomenti, parole, comportamenti, ... e “anche nuova matematica”, proponendo argomenti ed esercizi che possano sostituire in gran parte la “routine utile agli esecutori”.
Nell’ intervento propongo molti esempi tenendo presente quanto detto e considerando in particolare:
- che una buona cultura e il saper vedere sono fondamentali,
- che gli individui e la società sono più importanti di una “matematica chiusa in se stessa”,
- che si deve sviluppare ciò che in seguito sarà effettivamente più utile,
- che aumentare la fiducia in se stessi è più importante di punire,
- che un apprendimento approssimativo si può perfezionare in modo naturale e graduale, e che è più importante di una precisione imposta e antistorica che “frequentemente si dimentica lasciando poche tracce positive”. Teniamo conto dell’affermazione “chi più ne ha più ne metta”. Ma chi “ne ha molta” viene contrastato perché quella intellettuale è un’ambizione enorme e chi “manca dei presupposti” diviene invidioso, ha paura e può odiare. Così la burocrazia, che “uccide la scuola”, osteggia le novità,  che in ogni caso, sono più faticose e “rischiose” di una tradizione rassicurante.

Terrò presente gli insegnamenti di E. Castelnuovo e di B. de Finetti e in generale le seguenti due domande:

- data la Matematica vediamo come insegnarla al meglio (nei casi fortunati) agli studenti?
dato lo studente preoccupiamoci di quale Matematica potrà maggiormente essergli utile per lo sviluppo delle sue capacità intellettive, comportamentali ed espressive tenendo presenti le esigenze dell'individuo e della società e considerando che i loro cambiamenti sono sempre più complessi e veloci?
FORSE: un esame di maturità “scelto” dai giovani che studiano
su internet e ascoltano “chi, dove e con chi” vogliono, “ma anche” indicano i motivi delle loro scelte. Insegnanti, preparati su alcuni argomenti come nelle università, rispondono a gruppi di richieste scritte, “a voce” o “via Web”.
Fra una “ventina” di argomenti, lo studente sceglie quanti e quali
portarne all’esame, quanto vuole approfondirli e come presentarli: disegni e schizzi fatti a mano o con un DGS, già preparati o eseguiti “sul posto”, .
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