Riassunto dell’intervento di Mario
Barra, Univ. Sapienza, RM, dal titolo:
I cambiamenti della società "poco" considerati dalla scuola
Dipart. di Matematica e Informatica “Ulisse Dini” dell'Università di
Firenze V.le Morgagni 67/A
La società ha avuto
bisogno di esecutori e la scuola si è adeguata. La matematica ha fornito
il ragionamento deduttivo. La società, la realtà e il futuro sono
cambiati. I giovani ci accusano per queste “mutazioni”, credono di avere
la “cultura in mano” e affermano il “digito ergo sum”, seguono il
“navigatore” e vengono tempestati da un diluvio di notizie, ...
Concretezza e contatto diretto vengono meno. Malumore e solitudine
aumentano. “Saper vedere”, fusionismo, ragionamento induttivo, creatività,
senso critico, saper scegliere, prendere iniziative, assumersi
responsabilità, “risolvere problemi”, ... Occorrono nell’insegnamento
nuovi obiettivi, metodi, argomenti, parole, comportamenti, ... e “anche
nuova matematica”, proponendo argomenti ed esercizi che possano sostituire
in gran parte la “routine utile agli esecutori”.
Nell’ intervento propongo molti esempi tenendo presente quanto detto e
considerando in particolare:
- che una buona cultura e il saper vedere sono fondamentali,
- che gli individui e la società sono più importanti di una “matematica
chiusa in se stessa”,
- che si deve sviluppare ciò che in seguito sarà effettivamente più utile,
- che aumentare la fiducia in se stessi è più importante di punire,
- che un apprendimento approssimativo si può perfezionare in modo naturale
e graduale, e che è più importante di una precisione imposta e antistorica
che “frequentemente si dimentica lasciando poche tracce positive”. Teniamo
conto dell’affermazione “chi più ne ha più ne metta”. Ma chi “ne ha molta”
viene contrastato perché quella intellettuale è un’ambizione enorme e chi
“manca dei presupposti” diviene invidioso, ha paura e può odiare. Così la
burocrazia, che “uccide la scuola”, osteggia le novità, che in ogni
caso, sono più faticose e “rischiose” di una tradizione rassicurante.
Terrò presente gli insegnamenti di E. Castelnuovo e di B. de Finetti e in
generale le seguenti due domande:
- data la Matematica vediamo come insegnarla al meglio (nei casi
fortunati) agli studenti?
dato lo studente preoccupiamoci di quale Matematica potrà maggiormente
essergli utile per lo sviluppo delle sue capacità intellettive,
comportamentali ed espressive tenendo presenti le esigenze dell'individuo
e della società e considerando che i loro cambiamenti sono sempre più
complessi e veloci?
FORSE: un esame di maturità “scelto” dai giovani che studiano
su internet e ascoltano “chi, dove e con chi” vogliono, “ma anche”
indicano i motivi delle loro scelte. Insegnanti, preparati su alcuni
argomenti come nelle università, rispondono a gruppi di richieste scritte,
“a voce” o “via Web”.
Fra una “ventina” di argomenti, lo studente sceglie quanti e quali
portarne all’esame, quanto vuole approfondirli e come presentarli: disegni
e schizzi fatti a mano o con un DGS, già preparati o eseguiti “sul posto”,
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