Sulle date di nascita
e di morte di Floriano Pietrocola

4 Agosto 1899,
morte di Floriano Pietrocola

Ecco la prima prova trovata da Lino Spadaccini del sito Noi Vastesi
L'articola su Istonio, non firmato, dovrebbe essere del direttore  Emilio Monacelli

Istonio Anno XII -  N.29 Agosto 14-15, 1899
La sera del 4 corrente in seguito a malattia acuta, questo illustre figlio di Istonio, vecchio d’anni ma giovane di cuore, è morto a Sant’Agata di Massalubrense.

La triste nuova a noi comunicata nelle ore ore pomeridiane di domenica, si è sparsa in un baleno per tutta la città, e molti amici sono venuti a chiederci direttamente notizie, costernati per la scomparsa di quell’Uomo venerando, che formava un’altra fulgida gloria nostra.
Infatti a novantadue anni , Floriano Pietrocola aveva ancora tutta la sapienza dell’umanista, tutta la fede dell’apostolo, tutta l’ispirazione dell’artista e tutta la sublime immaginazione del poeta.

Ed erano veramente meravigliose la lucidità della sua mente e la integrità della sua fibra, che sembrava destinata a sfidare ancora l’urto degli anni. Le sue lettere - ne conserviamo diverse - erano sempre la rivelazione dell’animo suo, giacché in esse trasfondeva tutta la caratteristica dell’ingegno singolarmente pronto e vivace e di quella intuizione profonda di tutto lo svolgimento delle umane cose ne’ diversi rami della politica, mostrandosi anche arguto nelle considerazioni e ne’ confronti ricavati dagli esempi e dalle pagine della storia, la quale formava per Lui la vera maestra della vita.

Egli era Eziandio un uomo che non piegava costa, che manteneva saldi i suoi principii e che si affaticava incessantemente nelle investigazioni psicologiche e nella ricerca delle vere cause del disagio economico e dell’agitarsi de’ partiti estremi. E in quelle investigazioni e in quella ricerca studiava tutti i fenomeni sociali, e de’ contorcimenti della politica odierna rintracciava spesso le origini con una sintesi mirabile, entusiasta di certi ordinamenti di altri Stati dove il militarismo non dissangua, dove il gesuitismo non esiste , dove le masse sono meglio educate e mantenute lontane da certi delirii, dove la elevazione economica progressiva é coefficiente principale della vita pubblica…

Era quindi naturale che un uomo così intero e così coerente fosse nemico di ogni impostura, amante di ogni bello naturale , morale, intellettuale, commiseratore di tutti i sofferenti, amantissimo della grandezza della patria, memore del martirio dello zio omonimo, vittima della spietata tirannide e dell’amore della libertà…

Ed é singolare e forse tipico come Floriano Pietrocola, ammesso nelle corti, siasi mantenuto nemico di ogni cortigianeria e fedele alle sue opinioni essenzialmente e sinceramente democratiche, senza l’ombra della ostentazione..

Come artista, Floriano Pietrocola lascia dietro di sé un’impronta marcata e radiosa: i suoi celebratissimi ritratti in miniatura, sparsi nei palazzi principeschi e nelle Regge, hanno una freschezza insuperabile: le sue madonne hanno un magico splendore , e mentre assumono agli occhi di chi guarda tutta una rivelazione di misteri, di castità e di vita, accendono un senso profondo di riverenza e di fede:i suoi acquerelli hanno una luminosità abbagliante, un effetto dei più illuminati, una verosimiglianza che fa sentire il vento rinfrescatore della marina agitata, che fa ammirare la gloria del verde, la gamma della vegetazione.

Ed ora il Vegliardo era diventato un solitario. Messi da banda pennelli e colori, passava serena e beata la sua vecchiezza, senza pentimenti, senza rancori, senza dubbi tormentosi e senza rimpianti, nella dolce temperie della plaga sorrentina, nella intimità della famiglia, studioso sempre e sempre col pensiero a questa sua terra nativa, che in questi giorni riaffermava il suo affetto per Lui, nell’ammirazione dei suoi lavori.
Ma in mezzo alla festa, e proprio quando il nome di Lui correva sul labro di tutti la triste nuova é giunta per straziarci!...

Era fatalità o era un triste gioco della sorte?

Quello che è certo però é che noi andiamo perdendo ad uno ad uno tutti i nostri migliori, mentre troppo dolorosamente osserviamo che le glorie perdute non si rinnovano: noi siamo plasmati di carne stracca e purtroppo invecchiamo innanzi tempo , e gli ideali tramontano e lo scetticismo trionfa…

Che cosa sarà di noi, quando delle glorie nostre non resterà che il solo ricordo lontano?

La seconda prova confermante la data di morte é stata trovata a Sant,Agata da Angelo Terminiello del sito Sant'Agata sui Due Golfi
Sopra si legge: "Il dì 4 Agosto 1899 è morto Don Floriano Pietrocola dei furono Emanuele e Clementina dei Baroni Anelli, di anni novantuno, marito di Donna Maria Quadroli, e munito dei Santi sacramenti, il cadavere è stato sepolto tra i fratelli della nostra Congrega a Santa Maria della Neve"

In questa tomba 
 del fratello Giuseppe
 nel cimitero di
Santa Maria della Neve,
 secondo l'ipotesi
di Angelo Terminiello,
autore della ricerca
 e della foto,
potrebbero essere 
 i resti di Floriano.

Curiosità: 
Floriano, sepolto a Santa Maria della Neve, è morto proprio la sera del 4 agosto, nel giorno in cui, secondo la leggenda, nel quarto secolo, un ricco patrizio e lo stesso papa sognarono la Vergine Maria che preannunciava la successiva nevicata fuori stagione a Roma dove poi sarà costruita una cattedrale.

note:

Sull'età di Floriano
L'età di novantadue anni, dichiarata dall'articolo, implicherebbe che Floriano sia nato nel 1807 invece che nel 1809 come diffusamente riportato dal Napier dal Bindi e da tutte le biografie successive. Potrebbe sembrare un refuso ma in realtà mi è stato segnalato da Roberto Tupone che esiste a Vasto, negli archivi della cattedrale di San Giuseppe,  un registro degli Stati di Famiglia dove, (n.1604) risulta che  Floriano Pietrocola è nato il 3 Maggio 1807
Questo dato però non solo contraddice tutte le biografie ufficiali anche dell'epoca ma viene contraddetto da diversi altri documenti anche se meno precisi.
In quello di Sant'Agata, qui riportato, il novantuno potrebbe essere l'approssimazione di novanta più qualche mese, ma è incompatibile  con il 1807 registrato a Vasto.

Anche in tre documenti napoletani si ha una situazione analoga, i
nfatti se si esaminano gli atti di nascita dei tre figli:
 
in quello della nascita di Roberto del 5.7.1846 si scrive che Floriano aveva 37 anni
in quello della nascita di Roberto Floriano del 7.1.1848 si scrive che Floriano aveva 39 anni
in quello della nascita di Maria Clementina 7.10.1850 si scrive che Floriano aveva  41 anni
 
Tutto come se Floriano fosse nato nella data più accreditata il 1809 e non nel 1807
Inoltre nell'Archivio Storico G.Rossetti, consultato da Lino Spadaccini, non risulta un Floriano Pietrocola nato a Vasto nell'anno 1809.
Stato di famiglia nell'archivio della cattedrale di San Giuseppe di Vasto. Da Lino Spadaccini.

a cura di Giorgio Pietrocola Roma,12 aprile 2015

Risultanze  inedite,
sconosciute alla letteratura specializzata e ai musei di tutto il mondo.
Dal Benezit al Thieme-Becker,
dal Museo del Prado di Madrid all'Ermitage di San Pietroburgo,
pur occupandosi di Floriano, nessuno, neppure approssimativamente,
mostra di conoscere la sua data di morte.