Come la scuola può utilizzare il computer, Internet e le nuove tecnologie per trasmettere ai giovani il passato e far comprendere il presente con gli strumenti del futuro

 

Della scuola si discute ogni giorno, perché rappresenta il nodo cruciale attraverso cui passa la crescita del Paese e coinvolge un gran numero di persone: gli studenti, i genitori, gli insegnanti, gli amministratori e i politici. Ma, di fatto, nessuno sembra voler affrontare la questione fondamentale: come deve cambiare per insegnare ai giovani ad affrontare il mondo in cui vivono.

Da sempre il compito della scuola è stato quello di trasmettere i valori e la cultura di ieri e insieme di preparare al domani. Finché il cambiamento nella società è stato lento e localizzato, questi due aspetti non sono entrati in conflitto. Oggi, invece, i continui mutamenti dell'ambiente che ci circonda e la straordinaria quantità di informazioni messa a disposizione da Internet rendono più evidente l'inadeguatezza delle nostre strutture nello svolgere il loro compito formativo.

In questo libro Domenico Parisi, che da anni si occupa dell'argomento, mostra come sia necessario rivoluzionare il modo di apprendere mediante un uso intelligente e dinamico delle tecnologie. Il computer, spesso temuto o sottovalutato, può diventare un utile strumento per conoscere non solo la realtà in evoluzione, ma ogni disciplina: la storia, l'arte, la biologia, la letteratura. Insomma il computer è come lo "Stargate" del film, una porta che la scuola deve attraversare per entrare nel futuro.

Naturalmente un processo di rinnovamento dovrebbe riguardare non soltanto la scuola, ma con essa tutte le istituzioni preposte alla trasmissione della cultura (come le biblioteche e i musei), per le quali l'autore delinea alcune originali soluzioni.

Con una serie di esempi di simulazioni storiche e scientifiche Parisi illustra come interagendo con la realtà virtuale-basando dunque la formazione più sull'esperienza che sulle parole - diventi più facile comprendere anche i concetti più complessi, offrendo al lettore una dimostrazione pi, sica grazie alla possibilità di scaricare da un sito internet il software descritto nel testo. Scuol@.it è un libro innovativo, che farà discutere perché propone una sostanziale trasformazione del modo di insegnare e di imparare attraverso l'uso delle nuove tecnologie.

Introduzione
Indice
Breve bibliografia

 

Domenico Parisi, ricercatore all'Istituto di psicologia del CNR a Roma e direttore della rivista "Sistemi Intelligenti", insegna alla Libera Università Maria Santissima Assunta a Roma. Ha insegnato all'Università La Sapienza a Roma, all'Università di Siena e alla University of California a Berkeley. Da anni si occupa di modelli di simulazione di comportamenti individuali e sociali (reti neurali, algoritmi genetici e Vita Artificiale) e dell'applicazione di questi modelli all'educazione. Fra i suoi libri ricordiamo: Intervista sulle reti neurali (11 Mulino 1989), Mente: i nuovi modelli della vita artificiale (11 Mulino 1999), Simulazioni. Rifare la realtà nel computer (11 Mulino 2000).

 

Introduzione

Della scuola si discute ogni giorno. La ragione è molto semplice. I suoi problemi interessano personalmente un gran numero di persone, cioè gli studenti, i loro genitori, gli insegnanti. Interessano anche i pedagogisti e gli intellettuali, che ne discutono sui giornali e nei libri, e i politici, che ne fanno oggetto di interventi e riforme. Eppure, nonostante tutto questo discutere e intervenire, la società oggi dimostra una singolare impotenza a risolvere i "problemi della scuola", tanto che essa sembra in una sorta di crisi perenne da cui non riesce a uscire, una crisi che si manifesta in primo luogo come un malessere in chiunque abbia a che fare con la scuola.

Una delle ragioni fondamentali che spiegano tale impotenza è che i problemi della scuola di cui si discute, e che si cerca in qualche modo di risolvere, non toccano la sostanza delle cose, le ragioni profonde del disagio, mentre dei problemi veri, quelli che stanno alla radice della crisi storica dell'istituzione scuola nelle società moderne economicamente avanzate, c'è scarsa consapevolezza, in particolare di quanto siano profondi e radicali.

I problemi veri della scuola non sono la riorganizzazione dei cicli scolastici, il modo in cui vengono fatti gli esami, la formazione degli insegnanti, i loro stipendi, l'autonomia didattica, l'introduzione di un sistema di valutazione dei ragazzi oggettivo e valido su tutto il piano nazionale, l'incentivazione della produttività delle scuole é l'incentivazione allo studio per gli studenti "capaci e meritevoli". Anche quando questi problemi venissero risolti tutti, non si sarebbe fatto nulla per portare la scuola fuori dalla crisi strutturale che sta attraversando. E lo stesso vale per problemi più "politici" come il finanziamento della scuola privata o il fatto che il successo scolastico è ancora legato al livello socioculturale della famiglia.

Quali sono allora i veri problemi della scuola? 1 veri problemi della scuola non sono i problemi della scuola ma sono i problemi della società. Interessano, o dovrebbero interessare, tutti: genitori, cittadini, chiunque voglia capire cosa sta succedendo nella società e cosa si deve fare individualmente e collettivamente. Le discussioni e gli interventi sulla scuola non riescono a uscire dal cerchio dei problemi superficiali che abbiamo elencato perché il sistema scuola guarda al suo interno quando invece dovrebbe guardare fuori di sé, nella società. Secondo lo storico Eric Hobsbawm "le fondamenta stesse della nostra società sono state terremotate dalla rivoluzione economica, sociale e culturale dell'ultima parte del XX secolo". La scuola sembra muoversi ancora in una società pre-terremoto.

Tutti i problemi della scuola sono difficili da risolvere, anche quelli che abbiamo definito superficiali, figuriamoci quelli veri. Questi ultimi lo sono molto di più: primo, perché sono problemi fondamentali, cioè richiedono mutamenti radicali nei fondamenti stessi di un'istituzione molto antica e pochissimo propensa al cambiamento come la scuola, mentre i problemi superficiali lasciano i fondamenti della scuola intoccati. Secondo, perché le modifiche necessarie per risolverli non riguardano solo la scuola, bensì anche la società e la cultura fuori dalla scuola. E società e cultura oggi cambiano molto e velocemente mala trasformazione sembra sfuggire agli sforzi di pilotarla e governarla. Terzo, perché non sono neppure riconosciuti e visti con chiarezza e, ovviamente, se non si vede un problema, non si può lavorare per risolverlo. Anzi, la misura della gravità della crisi è proprio nel fatto che la scuola non vede e non riconosce quali sono i suoi veri problemi. Perciò il primo passo per risolverli consiste nel riconoscerli, analizzarli e capirne bene la natura. È quanto cercheremo di fare (anzi di cominciare a fare) in questo libro.

 

Computer come scuola

Il computer è scuola in due sensi. Il computer è scuola perché si può imparare con il computer. Il computer può riprodurre (simulare) la realtà, e si impara interagendo con la realtà riprodotta nel computer in modo simile a come normalmente (fuori dalla scuola) si impara interagendo con la realtà "reale", o con quella più controllata di un laboratorio sperimentale. Imparare con il computer è imparare non attraverso il linguaggio, cioè nel modo in cui si è imparato fino a oggi a scuola, ma attraverso l'esperienza, cioè vedendo la realtà riprodotta e visualizzata nel computer, agendo su di essa e osservando i cambiamenti causati dalle nostre azioni. Da come la realtà riprodotta nel computer risponde alle nostre azioni impariamo come è fatta e come funziona la realtà "reale". Oppure con il computer si può imparare entrando in Internet, cioè in un luogo dove c'è, ed è accessibile, tutto quello che è stato prodotto fino a. oggi dagli esseri umani, incluso quello che viene prodotto in questo momento da chiunque, dovunque.

Ma il computer è scuola in un secondo senso, più generale. Il computer è scuola di vita, perché ci insegna come è la realtà di oggi e, in buona misura, come sarà quella di domani. Il computer è come Stargate, la "porta delle stelle" del film e del serial televisivo. È la porta di accesso al presente e al futuro. Chi varca la porta entra nel presente e nel futuro. Chi non la varca rimane al di qua.

La scuola non può restare al di qua. La scuola è trasmissione e conservazione del passato ma è anche preparazione alla società in cui i ragazzi vivranno da adulti. Fino a quando il cambiamento nella società è stato lento e localizzato, non c'è stata contraddizione tra i due compiti. Oggi che il cambiamento è veloce e globale, il cambiamento è diventato il problema numero uno della scuola, la fonte principale del suo malessere. Fare i conti con il computer è il simbolo di questo problema. La scuola deve attraversare la "porta delle stelle" se vuole riprendere contatto con la società del cambiamento

 

Indice

3 Introduzione

Computer come scuola, 5

7 1 Quali sono i veri problemi della scuola?

Il problema numero uno: il cambiamento, 7 - Sei problemi per la scuola, 15 - Questo libro, 34

37 II Le molte "facce" che il computer offre alla scuola

La più grande invenzione del Novecento, 37 - Il computer ha molte "facce", 38 - Il computer come razionalità estrema, 39 - Il computer come modello della mente, 44 - Il computer come strumento per simulare la realtà, 49 - II computer come strumento della mente, 53 - Il computer come strumento di apprendimento, 63 - Il computer entra nella scuola, 67

70 III Imparare dalle parole, imparare dall'esperienza (simulata)

Giorno e notte, estate e inverno, 70 - Due modi di imparare, 72 I limiti dell'imparare attraverso l'esperienza, 76 - 1 limiti dell'imparare attraverso il linguaggio, 79 - Entra in scena il computer, 82 - Riuscire a fare quello che si è sempre desiderato, 87 Conseguenze, 91

95 IV La storia come è e come dovrebbe essere

Memoria del passato, comprensione del passato, 95 - Ostacoli al cambiamento, 102 - L'esostoria, 107

111 V Fare storia simulando il passato

Simulare il passato, 111 - La dipendenza eccessiva della storia dal linguaggio, 117 - La storia si può simulare in una varietà di modi, 129 - La nuova storia e la visualizzazione, 133 - Raccontare e spiegare il passato, 135 - La Grande Simulazione, 137 - L'insegnamento della storia, 140

151 VI Simulazioni

L'espansione assira,151 -Altre espansioni, 161-Altri modelli simulativi, 163 - Simulazioni tipologiche, 169 - Simulazioni nel campo della biologia e del comportamento, 173

180 VII Case delle tecnologie, case dell'apprendimento flessibile, case delle simulazioni

Mediateche, 180 - Case delle tecnologie, 182 - Case dell'apprendimento flessibile, 186 - Case delle simulazioni, 189 - Conclusioni, 193

195 VIII La scuola e la diminuita comprensibilità della realtà

La realtà è diventata meno comprensibile, 195 - Tredici ragioni per cui la realtà oggi ci appare poco comprensibile, 196 - Che cosa può fare la scuola?, 219

229 IX Si può essere ottimisti?

237 Riconoscimenti

239 Breve bibliografia ragionata e siti Internet di riferimento

 

Breve bibliografia ragionata e siti Internet di riferimento

Sistemi complessi

M. Waldrop, Complessità. Uomini e idee ai confini tra ordine e caos, Torino, Instar Libri, 1995.

A. Gandolfi, Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità, Torino, Bollati Boringhieri, 1999.

Un convegno in vista di una "iniziativa nazionale" per introdurre i sistemi complessi nell'educazione scolastica, a tutti i livelli, si è svolto nel giugno 1999 negli Stati Uniti. Vedi il sito Internet

http://www.necsi.org/events/cxedk16/cxedk16.html

.Un'esperienza con studenti e insegnanti di costruzione e analisi di sistemi complessi come gli ingorghi di traffico, gli ecosistemi e le colonie di formiche si è svolta al Santa Fe Institute nell'estate del 1998. Una descrizione dell'esperienza si trova al sito Internet:

 

http://www.santafe.edu/sfi/publications/Bulletins/bulletinsummer98/feature.html

Storia

Sulla crisi della storia: A. Schiavone, La storia di Roma, in A. Momigliano e A. Schiavone (a cura di), Storia di Roma, vol. 1: Roma in Italia, Torino, Einaudi, 1988; P Bevilacqua, Sull'utilità della storia, Roma, Donzelli, 1997.

Sulla storia come memoria culturale: j. Assmann, La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche, Torino, Einaudi,1997.

Le ricerche di Cavalli Sforza e dei suoi collaboratori su geni, popoli e lingue sono pubblicate in L.L. Cavalli Sforza, Geni, popoli e lingue, Milano, Adelphi, 1996, e in una versione più completa in L.L. Cavalli Sforza, P Menozzi e A. Piazza, Storia e geografia dei geni umani, Milano, Adelphi, 1997.

Interessante è il testo di 1. Diamond (citato nel capitolo VI), Armi, acciao e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Torino, Einaudi,1998.

Un significativo tentativo di delineare la storia evolutiva della mente umana si trova in M. Donald, L'evoluzione della mente. Per una teoria darwiniana della coscienza, Milano, Garzanti, 1996.

Notizie su un consorzio tra diverse istituzioni per lo studio della storia a livello globale si possono trovare al sito Internet http://www.stockton.edu/~gilmorew/consorti/index.html

 

Computer e scuola

 

F. Antinucci, Computer per un figlio, Roma-Bari, Laterza,1999.

S. Papert, l bambini e il computer, Milano, Rizzoli, 1994.

 

Reti neurali, algoritmi genetici e vita artificiale

M. Mitchell, Introduzione agli algoritmi genetici, Milano, Apogeo, 1999.

D. Parisi, Intervista sulle reti neurali, Bologna, Il Mulino, 1989.

D. Parisi, Mente. I nuovi modelli della vita artificiale, Bologna, Il Mulino, 1999.

D. Parisi, Simulazioni. La realtà rifatta nel computer, Bologna, Il Mulino, 2000.

Alcuni lavori di D. Parisi collegati con l'argomento di questo libro si possono scaricare da Internet al sito

http://gral.ip.rm.cnr.it/parisi/

Software di molte simulazioni (cao VI) si può scaricare al sito

http://www.gral.ip.rm.cnr.it/software/