Commento al foglio poggiato sul tavolo della sala professori in data  23 ottobre 2004.
Il testo a cui mi riferisco è quotato di seguito come in uso nei gruppi di discussione virtuale. 

 

>AI FIRMATARI  DEL FOGLIO AFFISSO IN SALA PROFESSORI DI VIALE DELLA PRIMAVERA.

>Capitato per caso, .. ,in sala professori di viale della Primavera, con IMMENSO stupore ho letto
>una lettera affissa al di sopra di un computer, firmata da 49 persone.

 

La porzione di  testo quotato fa riferimento alla richiesta, regolarmente inoltrata al preside in data 22.10.2004 (N° prot.3475), in cui si chiede il ripristino delle funzioni di una postazione multimediale del laboratorio di Matetica, mutilata, scavalcando sia le competenze del laboratorio sia il progetto approvato e finanziato dal ministero di cui quella postazione era espressione.

 

>Vi si afferma che il Professor Bernardini “ sapendo ben poco del progetto ministeriale e ancora
>meno delle funzioni  sia dal punto di vista tecnico che da quello educativo” ……..”ha messo in
>atto una PREVARICAZIONE”

 

No, così le affermazioni risultano distorte. Invito a rileggere il testo completo  con maggiore attenzione. Questo sia per quanto riguarda l’oggetto della richiesta a cui le firme si riferiscono sia per la struttura del periodo da cui le parti virgolettate sono state estratte. Si fa notare, ad esempio, che dopo “funzioni” è stato omesso un “che,” . Così anche la  frase, come già la postazione in questione, risulta vittima di una mutilazione.

 Si fa presente che le 49 firme si riferiscono alla richiesta di ripristino delle funzioni di una postazione e non hanno altre pretese.

Le frasi virgolettate oggetto della mutilazione hanno un ruolo esplicativo marginale nella richiesta effettuata dai docenti. Si tratta di una breve ricostruzione storica dei fatti che hanno provocato la situazione che si chiede di sanare. Per forza di cose questa ricostruzione è stata curata dal responsabile del laboratorio come esplicitamente citato nella lettera. Essa si basa, oltre che sulla memoria di molti richiedenti, sull’unico documento ufficiale disponibile: una lettera al Dirigente scolastico  in data 21.05.2003 prot.n°2606 in cui il responsabile del laboratorio denunciava la mutilazione riscontrata. Nella stessa lettera si chiedeva poi che la postazione arbitrariamente mutilata fosse ripristinata al più presto. Purtroppo tale lettera non ebbe alcuna risposta

Passato,  più di un anno nella vana  attesa che la situazione fosse risolta , il responsabile del laboratorio si è visto costretto a rinnovare la richiesta di ripristino corredata, questa volta, dalla firma dei colleghi lesi nel loro diritto/dovere di aggiornamento.   La mancanza di risposte ufficiali,  di atti che avessero preceduto o seguito l’avvenuta mutilazione ha confermato, agli occhi di molti, il sospetto di prevaricazione.

 Si invita però, a questo proposito, chi di dovere a fornire, finalmente,  una motivazione scritta, ufficiale, che spieghi con quali poteri e con quali competenze si è potuto interferire pesantemente sulle attività di un laboratorio e su un progetto già approvato, avviato e finanziato. Questo affinché , giustamente, tutti possano ascoltare anche una diversa versione  dei fatti, e giudicare, con cognizione di causa,  se veramente si è trattato di un abuso o se, invece, esistano motivi fondati tali da giustificare i fatti riscontrati.

Comunque sia però la richiesta di ripristino con le sue 49 firme è indipendente dai motivi, per altro degni di chiarimento, che possono aver causato la situazione attuale. 

 

>Che venga definito “prevaricatore” dal prof.Pietrocola,

 

Questo è falso ma il sospetto, relativamente ai fatti contestati, in mancanza di spiegazioni ufficiali, mi sembra comprensibile.

 

>mi tocca ben poco,

 

Si deve  considerare che il professor Pietrocola agisce nella funzione di responsabile di un laboratorio di questo Istituto. Carica che, evidentemente, comporta il  dovere di difendere quello che , in mancanza di spiegazioni alternative, si configura come un ingiustificato danno, non solo alle funzioni del laboratorio, ma anche alle finalità di un progetto ministeriale per l’aggiornamento di tutti gli insegnanti. Un  progetto avanzato che sfruttava  comprovate ed avanzate competenze tecnologico-educative ed un apposito finanziamento ministeriale che ora appare, in gran parte, vanificato.

 

>ed i motivi sono facilmente intuibili…

 

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Questo fa solo pensare ad una bassa forma, reticente, di calunnia.

Intuibile è solo il tentativo maldestro di spostare il focus della questione  su  fantomatici ed improbabili motivi che dovrebbero essere, chissà perchè, “facilmente intuibili” da tutti i 49 firmatari della richiesta inoltrata. In realtà, come tutti possono facilmente constatare leggendo (Prot. 2606, 3475).  I motivi sono stati tutti espressi in modo esplicito, argomentati con cura e opportunamente documentati. Ciò che invece manca, e che è lasciata all’ intuizione del lettore, è una risposta pertinente che entri pienamente nel merito della questione.

 

>….ma le 49 firme mi lasciano perplesso; penso che si debba essere conseguenti e che costoro
>abbiano il dovere morale di chiedere al Dirigente scolastico di privarli di un vicario
>“prevaricatore”. Roma 23 ottobre 2004 .
(documento firmato, presumo, dal prof.Bernardini)                                         

 

Prima di pensare ai doveri morali altrui sarebbe opportuno pensare ai propri.

Come ho già chiarito la lettera non è un atto d’accusa contro nessuno ma una ben precisa richiesta di molti docenti rivolta al Dirigente scolastico. Quanto alla ricostruzione dei fatti  che hanno portato alla situazione attuale nulla vieta di proporre quelle spiegazioni alternative che per ora, dopo più di un anno, non sono ancora state fornite. Proprio per questo, a proposito di doveri morali, sarebbe opportuno, per rimuovere i sospetti di prevaricazione lamentati, che il vicario del Dirigente scolastico, giustifichi, finalmente, pubblicamente, il proprio operato  abbandonando modalità comunicative non consone alla funzione che svolge per entrare, senza reticenze, nel merito delle questioni sollevate.

 

Giorgio Pietrocola