Modulo 1 > Innovazione nella scuola e Tecnologie Didattiche > Chi l'ha visto... il tutor?

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19.05.2003 Re: Re: I TUTOR NON SONO DEI SANTONI


Inserito in origine da 055482 ROSANOVA, CLAUDIO
Il problema non è la mancanza del tutor/docente, ma del tutor/facilitatore/motivatore/stimolatore/animatore e, soprattutto, moderatore.


Il problema è la mancanza di un potere magico dietro certe parole.
Qualcuno sperava che l'inglese potesse aiutare a conferire questa proprietà e che questo potesse essere un buon modo per ottenere cambiamenti.
Purtroppo invece, per ora, con tutor e counselor questi miracolosi effetti non sembrano esserci.
Forse bisognerà cambiare parole.
saluti
giorgio

 

Re: Re: Re: Re: Chi l'ha visto... il tutor?


Inserito in origine da 055482 ROSANOVA, CLAUDIO
Ma è paradossale! Già corsi con il Tutor evidenziano difficoltà fisiologiche, figuriamoci uno senza!!!!



un esercito mandato allo sbaraglio non ha un particolare bisogno di caporali.
ciao
giorgio

classi ideali

 

quote:


Inserito in origine da 055482 ROSANOVA, CLAUDIO
Ciao Giorgio,
ho avuto modo di leggere diversi tuoi interventi su tematiche differenti, e spesso ho condiviso il tuo pensiero.



Ciao Claudio,
mi conforta quello che dici. Nel mondo della scuola non mi capita spesso. Anzi è raro che qualcuno semplicemente prenda in considerazione quel che dico. A volte ho la sensazione che i più abbiano perso la capacità di riflettere autonomamente e che semplicemente non pensino ma agiscano e basta. Ben forgiati dalla pedagogia burocratica sembrano aver sviluppato potenti anticorpi capaci di neutralizzare i significati sensati o insensati che siano.

quote:


Alla luce di questo mi chiedo (non è un tentativo di golpe, anche perchè sono un tutor): "Perchè non interagite con il tutor (laddove presente) indirizzandolo nelle scelte e nelle azioni in maniera da rendere l'attività più (eufemismo...) aderente alla vs. realtà?"


Si, si potrebbe con una classe ideale. In realtà i meccanismi nelle nostre classi sono quelli tipici della scuola. Spesso si tende solo a minimizzare gli sforzi, convinti di non avere nulla di significativo da imparare oltre naturalmente a qualche tecnica specifica. Ecco come certe scelte che, almeno apparentemente, hanno ben poco a che vedere con i temi del corso, per il loro potere rassicurante, possano trovare, invece, vasto consenso. Ciò non toglie comunque che, nel mio piccolo, cerco di fare esattamente quel che tu suggerisci sia con interventi in presenza sia utilizzando ampiamente la classe virtuale. Per ora sono più azioni che interazioni. Tuttavia non mancano segnali positivi. Nell'ultimo incontro la mia tutor, come mi aveva promesso, mi ha detto di essersi letta "La scuola si è rotta" il libro che avevo consigliato a lei ed alla classe ed abbiamo iniziato anche qualche discussione interessante. Vedremo.


Meglio andare allo scoperto e modificare (se vi sono margini) il percorso, che correre il rischio di buttare tutto all'aria.


I rischi si corrono sempre ma, come era solito ripetere Aaron Nimzowitsch, grande maestro (di scacchi) del primo novecento: meglio un piano sbagliato che nessun piano.

giorgio

Re: Re: Re: Re: I TUTOR NON SONO DEI SANTONI


Inserito in origine da 055482 ROSANOVA, CLAUDIO
ritengo giusta la tua osservazione , ma permettimi di affermare che il peso maggiore del tutor si ha nel Percorso B, diversamente dal Percorso A;...


Si, forse, ma credo che il ruolo del tutor A sia, comunque, importantissimo. Vitale direi per la sopravvivenza dei corsisti meno esperti.
ciao
giorgio

 

http://puntoeduft.indire.it/160mila/forumb/aa/showthread.php?s=&postid=9736#post9736

norme e normati


Inserito in origine da 055482 ROSANOVA, CLAUDIO
E' l'ennesima conferma che abbiamo la scarsa abitudine a leggere norme, regolamenti, linee guida, manuali, circolari, ecc. ecc.



Si, si, questo è vero ma non è questione solo di normati ma anche di norme. Anzi, osservando l'evoluzione del fenomeno nel tempo direi che si tratta di una coevoluzione simbiotica. Il fenomeno non è circoscritto alla scuola ma nella scuola, in questi ultimi tempi, stiamo assistendo ad una retroazione negativa che lo amplifica a dismisura portando la cultura del far finta a livelli terrificanti.
Da tempo ci siamo abituati ai compromessi tra il dire ed il fare. Tanto che la parola impossibile sembra ormai cancellata dal nostro vocabolario. Ciò ha permesso, in compenso, di semplificare i problemi e di abbassare incredibilmente tempi e costi. Conviviamo ormai con pratiche burocratiche che non hanno nulla a che fare con la pratica giornaliera della scuola Conviviamo ormai con corsi di recupero che fingono di recuperare, con corsi di formazione che fingono di formare... in questo contesto ormai tutto può apparire lecito.
Chi non sa, per fare un esempio di vecchia data, che le correzioni collegiali dei compiti richiederebbero tempi astronomici? Basta far finta, ognuno corregge i suoi, si evitano discussioni e spiegazioni ai colleghi non competenti, e il lavoro è finito in qualche ora. Tutti contenti, nelle alte sfere perchè hanno ottenuto l'impossibile a buon prezzo, nelle basse perchè ad agosto si può andare al mare. Il problema è che i compromessi stanno aumentando in modo esponenziale e la scuola è ormai quasi tutto un far finta. Dall'alunno che finge di apprendere a tutto il sistema che gli ruota intorno.


Non possiamo fare sempre e SOLO di testa nostra; non possiamo legiferare o ergerci a superdocenti: dobbiamo avere l'umiltà di saper stare alle regole. Solo così possiamo prenderci, successivamente, le ns. libertà nell'ambito delle funzioni che siamo chiamati a svolgere.


Credo che il cambiamento di direzione rispetto a questo fenomeno degenerativo sia vitale per la scuola stessa ma temo anche che cambiare rotta non sarà affatto facile...

ciao
giorgio

 

Re: norme e normati

 

quote:


Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO

Conviviamo ormai con pratiche burocratiche che non hanno nulla a che fare con la pratica giornaliera della scuola. Conviviamo ormai con corsi di recupero che fingono di recuperare, con corsi di formazione che fingono di formare in questo contesto ormai tutto può apparire lecito.
Il problema è che i compromessi stanno aumentando in modo esponenziale e la scuola è ormai quasi tutto un far finta.




Caro Girogio,
a questo punto, credo che aggiungere una qualsiasi parola alla tua eccezionale fotografia della realtà scolastisca sia del tutto superfluo.
Il tuo intervento, se ti può interessare, mi ha rimosso un blocco mentale: quello causato dal mio pensiero ricorrente "Ma forse sono io a vedere la scuola ridotta così..."
Grazie di cuore,
Claudio Rosanova

 

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