Mindstorms

Nella sezione elementi di base/ differenti definizioni cliccando su La definizione non si va ad una definizione come ci si potrebbe aspettare ma ad un frammento di una intervista a Seymour Papert.

Stimo Papert per la profondità delle sue idee ma anche per la chiarezza con cui è abituato ad esporle.
Mi chiedo perché, anche in questo nostro corso, cose di importanza fondamentale e di portata epocale non vengano affrontate, all'inizio, vista la scarsa diffusione di questi temi nella cultura scolastica, con un taglio molto semplice ed efficace come fa Papert ma anche valenti ricercatori nostrani come Parisi e Antinucci? Perché si preferisce iniziare da termini per addetti ai lavori non ancora negoziati e condivisi? Perché infine mischiare il tutto, prematuramente, con prassi scolastiche di incerta consistenza teorica ma viste, a volte, come panacee per tutti i mali?

Poco più avanti in elementi di base/ TD e teorie dell'apprendimento cliccando su costruttiva-cooperativa-metacognitiva poi su nuove tendenze si perviene ad una pagina in cui si legge:.


Seymour Papert, Mindstorms (1980), Emme edizioni
Lettura assolutamente obbligatoria per chi vuole capire qualcosa dei nuovi modi di insegnare e apprendere.


Qui sono pienamente d'accordo!
La lettura di questo libro è stata fondamentale per me.
Lo lessi ormai più di dieci anni fa. Già allora, purtroppo, era esaurito.
Dovetti andare alla biblioteca nazionale per farmene una copia
(che in seguito duplicai molte volte).
E' uno dei libri più interessanti che abbia mai letto.

Subito dopo si legge:

Seymour Papert, I bambini e il computer (1993), Rizzoli
Una visione completa e aggiornata dell'approccio costruttivista (o costruzionista) di Papert.
Splendido.


Anche qui non posso che essere d'accordo.
Ecco il link alla pagina in cui presento il libro nel sito del mio istituto


saluti
Giorgio Pietrocola