Maria Grazia Fiore Utente
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Re: Re: Re: ancora
sulla formazione in rete
quote:
Inserito in origine da 055051 PAPIA, FERDINANDO
Spesso ho a che fare con "uomini"di 20 anni e il
mio desiderio sarebbe quello di leggere qualcosa di
altrettanto specifico. Le maestre e i docenti di scuola
media che sono nel mio gruppo si trovano molto più a loro
agio di noi.
Caro Ferdinando, la piccola nota
polemica delle virgolette lasciamela passare perché, dati i
tempi, "ne ho ben donde" (avrebbe detto mia nonna)...
Tornando a
noi, ciò che comunque volevo sottolineare con il mio
intervento precedente, era proprio il fatto che la mancanza di
materiale specifico per un certo range di studenti è
sintomatico di una maniera di pensare alla scuola come ad un
sistema in cui la conoscenza del pedagogico assume
un'importanza inversamente proporzionale a quella del
disciplinare, man mano che si sale nei diversi gradi di
scuola. Nulla togliendo alle specificità dei singoli segmenti
scolastici, credo che però non sia casuale che nel materiale
del primo modulo (a cura di Calvani), si sottolinei che le TIC
sono cassa di risonanza delle teorie di apprendimento che
assumiamo comunemente nella nostra attività educativa.
Ma quanto ci si interroga su qual è il modello di
apprendimento che mettiamo in campo (tutti, tutti i giorni e
in qualunque grado di scuola) quando entriamo nella nostra
aula o nel nostro laboratorio? E, meglio ancora, quanto si
reputa importante farlo? Il valore aggiunto di questo corso
dovrebbe essere proprio quello di creare un spazio di
rielaborazione culturale dell'utilizzo delle TIC, per i tanti
che hanno ampie e consolidate conoscenze informatiche (come
penso di te e che sono la stragrande maggioranza di persone
che lo frequentano) ma anche per quelli che non hanno nemmeno
quelle (che sono paradossalmente più di quello che si possa
pensare, grazie ad una non troppo chiara esplicitazione dei
criteri di scelta da parte dei direttori dei
corsi).
Per fare questa rielaborazione occorre però -
in primo luogo -conoscere chi abbiamo davanti nel nostro "fare
scuola quotidiano", sia esso un bambino o un
adolescente. Una buona lettura, allora, potrebbe essere
quella di "Psicologia dello sviluppo - L'evoluzione
individuale e sociale nel corso della vita" di Paolo
Inghilleri (ed. Guerini Studio) che è "un utile strumento
conoscitivo per tutti coloro che sono interessati ai temi
della crescita e del cambiamento".
Non mi prendere per
folle, ma io credo nella funzione unica docente. Appena
riesco ad avere il tempo per riportarlo come file txt, ti
allego un progetto di formazione in servizio rivolto ad
insegnanti di lingua straniera che sto portando a termine,
nella cui premessa forse troverai qualche ulteriore notizia
sulle mie opinioni circa il rapporto TIC-funzione
docente.
Alla prossima
Maria Grazia
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