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Formazione tecnologica - Percorso B
  
Forum Percorso B Forum Percorso B > Modulo 2 > Processi di apprendimento/insegnamento e TD > Ruolo dell'insegnante e TD
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Ornella Beghetto
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Question Ruolo dell'insegnante e TD

Ciao a tutti i colleghi TIC
ho letto con attenzione "tutto" il materiale del modulo 2 che ho trovato interessante e che condivido per quanto riguarda la teoria dell'apprendimento costruttivo e il ruolo del docente, così come viene anche delineato nel modulo 3.
Ho però alcune perplessità che mi "ronzano" in testa e che si sono alimentate con la mia partecipazione ad un convegno e all'incontro tenuto dall'ing. Musumeci e, in particolare, sul ruolo del docente e delle nuove TD.
In questo incontro veniva sottolineato come, grazie alle nuove TD, il docente assuma un ruolo di guida, di coordinamento, di sollecitazione dell'apprendimento dell'alunno, quasi un regista che favorisce lo scenario della costruzione delle conoscenze del ragazzo, mentre prima egli era l'unico detentore del sapere e lo trasmetteva al discente.
Io non sono molto d'accordo con queste posizioni, a mio modo di vedere le nuove TD sono solo uno strumento, potente e utile quanto si vuole, anche indispensabile al giorno d'oggi, ma restano solo uno strumento. Ero e resto convinta che spetta all'insegnante il compito di sollecitare l'alunno, di motivarlo alla scuola e all'apprendere, di favorire il conflitto cognitivo per promuovere la costruzione della conoscenza del ragazzo e questo un insegnante lo può fare "anche" grazie al supporto delle nuove TD, ma non solo. Ornella.

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Old Post 12-04-2003 06:26
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Olimpiarosa Francese
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Messaggi: 8

Smile

Gentile collega,
le TD non sono solo uno strumento, pensa solo a diverse tassonomie da adottare per valutare l'apprendimento, ma anche e prima all'individuazione degli obiettivi e degli indicatori disciplinari e qundi all'ottica diversa dell'architettura della lezione tradizionale.
Buon lavoro, sono contenta di scambiarci informazioni
Olimpia
PS insegno a Terni

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Old Post 12-04-2003 09:27
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Luigi Albano
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Messaggi: 20

olimpiarosa_ornella

gentile ornella condivido la conclusione del tuo i ntervento e sono contento che nel mondo esiste ancora chi considera gli studenti persone che vanno motivate e sollecitate e che questo spetta a noi insegnanti veri formatori e talvolta "ahimè" modelli.
Internet ci spia;internet fornisce occasioni per "svoltare.."; da internet si scarica.
I ragazzi vanno guidati ma soprattutto vanni motivati... e noi dobbiamo dimostrare di essere pronti a mettere a loro disposizione il nostro sapere con semplicità di linguaggio,(... gentile olimpiarosa) , onestà morale e rispetto!
Qualche anno fa insegnavo in una quinta classe, considerata un insieme di svogliati e disinteressati. Personalmente non ho mai avuti problemi di rapporti umani e così fu anche in quella sitazione infatti quei ragazzi ancora oggi vengono a trovarmi e ringraziarmi per quello che gli ho insegnato.
Un giorno uno di essi mi disse: "... professò ma il prof xxxx si lamenta che non non lavoriamo non partecipaimo... ma noi quando parla non lo capiamo! Usa certe parole...ma chi lo capisce!!!
Per avere successo bisogna divertirsi lavorando...i ragazzi dovrebbero divertirsi studiando e certo non si divertono se non sono interessati e l'interesse, spesso lo dobbiamo costruire noi...costruire, creare non imporre!Non credo possano divertirsi su internet, anzi credo che si annoino poicè non sanno cosa cercare!
armiamoci quindi e costruiamo nei ragazzi la coscienza che l'ignaranza li schiavizzerà cosi come cercano di fare con internet la microsoft e file cocki...etch!!! il VIRUS!!!!

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Old Post 12-04-2003 10:41
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Anna Cucco
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Messaggi: 42

Ciao, compagna di classe! Io non sono stata tanto brava da venire ad ascoltare l'ing. Musumeci, ma apprendo da te qualche informazione. Grazie!
Il ruolo tradizionale del docente "trasmettitore" di conoscenza mi sembra in crisi da un bel po' di tempo. Naturalmente, il tipo di insegnante cui si riferiva l'ingegnere non è il "bravo professore" con una conoscenza approfondita della propria materia: la competenza disciplinare è sempre stata, e sempre sarà, un prerequisito importante per l'attività di insegnamento. Altrimenti, come diceva un mio prof, "dottori di che"?
Ma, ciò deciso, non è forse vero che, per quanto possiamo "mettercela tutta", l'atto di apprendere è un atto soggettivo e individuale? Anche le tecniche di apprendimento più o meno cooperativo che adottiamo, alla fine, raggiungono il loro scopo se, accanto ad un cambiamento del gruppo, producono cambiamento anche nel singolo. Lo studente non apprende per travaso, e il "bravo professore", forse, deve diventare ancora più bravo, soprattutto in considerazione di un sapere che davvero diventa più complesso e non riconosce "santoni" per più di qualche anno. Ecco cosa mi piacerebbe essere: un "bravo mediatore"... O altro, che abbia a che fare con ciò che ho appena detto. Magari ci capiterà di rifletterci insieme, in aula, prima o poi. Ciao e a presto.

Ultima modifica di 057068 CUCCO, ANNA il 13-04-2003 alle 06:57

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Old Post 12-04-2003 16:41
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Giovanni Russo
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Messaggi: 23

Arrow L'insegnamento e la multimedialità

D'accordo, gli strumenti multimediali sono anche strumenti e possono essere usati come tali, per affiancare altri strumenti che già utilizziamo nell'insegnamento, per renderlo più attraente per gli allievi. Ma siamo sicuri che sia solo così? La multimedialità è solamente un'altra offerta, come la lavagna luminosa o le videocassette?
Io penso, invece, che la multimedialità ed il collegamento in rete possano produrre un modo diverso di lavorare a scuola, in modo che l'acquisizione dei concetti e la costruzione delle strutture logiche che li sottendono avvenga in maniera diversa da quella che già conosciamo. E' la logica ipertestuale ed ipermediale che ce lo dice!
Sta a noi insegnanti aiutare i nostri allievi a trarre veramente profitto dalla multimedialità e da Internet, e la cosa non è semplice. Ci servono non tanto o non solo le conoscenze tecniche (tutto sommato non eccessive), quanto piuttosto la capacità di padroneggiare nuovi metodi didattici e psicologici, a cui io non mi sento del tutto preparato.
La sfida è forte, ma qui si gioca la possibilità di dare una svolta al nostro insegnamento, cogliendo l'opportunità offerta dalla nuove tecnologie.

Io a queste cose sto pensando da qualche tempo, ma non ho ancora trovato risposte soddisfacenti. E voi?

Giovanni Russo

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Old Post 12-04-2003 17:39
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Miria Luigina Beghetto
Utente registrato

Messaggi: 26

Condivido molto di quanto è stato dibattuto.
Ormai nuove tecnologie e apprendimento debbono convivere perché è in questa società multimediale che i nostri ragazzi vivono e domani lavoreranno.
L'Ing. Musumeci è stato chiaro: le aziende non devono più perdere tempo e denaro per informatizzare e " inglecizzare"i propri dipendenti .
E poiché la scuola è diventata un'azienda deve PRODURRE, non importa se non produce il SAPERE, basta il Fare
Vogliamo i nostri ragazzi come gli altri studenti europei e/o americani ?
Ci sarà un motivo se, pur avendo un numero ridotto di laureati e diplomati siamo la settima potenza economica (dati forniteci dall'Ing., ieri)?
Con questo non voglio negare l'importanza dell'uso delle T.I.C., ci credo e cerco di usarle anche con i miei alunni di classe 5° el., ma perché il Ministero non investe un po' anche nelle risorse umane?
I tagli hanno tolto e stanno togliendo qualità alla scuola.
Non è con le cose che si costruiscono le conoscenze ma con le persone. Miria

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Old Post 12-04-2003 18:21
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

Messaggi: 474

Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 104173 RUSSO, GIOVANNI
La multimedialità è solamente un'altra offerta, come la lavagna luminosa o le videocassette?

No, questo è solo il modo con cui la scuola prova a neutralizzare l' effetto destabilizzante di corpi estranei.
quote:
Io penso, invece, che la multimedialità ed il collegamento in rete possano produrre un modo diverso di lavorare a scuola, in modo che l'acquisizione dei concetti e la costruzione delle strutture logiche che li sottendono avvenga in maniera diversa da quella che già conosciamo.

Si, questo è il punto. Rimane da stabilire se, quando, in che misura, a quali costi e con quali tempi ciò sia effettivamente possibile.
quote:
E' la logica ipertestuale ed ipermediale che ce lo dice!

Più che di logica parlerei di forme di apprendimento più naturali che trovano aperti nuovi spazi tecnologici su cui esprimersi.
Il problema è che ciò cozza contro una scuola- catena di montaggio organizzata con spazi e tempi per il trasferimento delle informazioni nei cervelli dei formandi. La forma di apprendimento risultante non è mai stata granchè ma il suo pregio in quanto catena di montaggio è soprattutto di natura economica.
quote:
Sta a noi insegnanti aiutare i nostri allievi a trarre veramente profitto dalla multimedialità e da Internet, e la cosa non è semplice.

Se si mettono in moto forme di apprendimento naturali data la vastità del campo può accadere facilmente il contrario. E' questo che rende la figura del nuovo docente assai problematica. Non tutti sanno dare un buon esempio di apprendimento davanti a situazioni nuove ed impreviste. Non è una cosa che ti puoi studiare. Devi avere una reale esperienza matetica. In confronto l'insegnante prima, con la sua lezioncina, doveva solo avvitare un bullone ora, allo stesso prezzo, dovrà fare ben altro. Se pure questo potrà funzionare con qualcuno desideroso di dare significato al proprio lavoro come si può pensare di estendere, con successo, a tutti, un simile ruolo?

Giorgio Pietrocola

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Old Post 12-04-2003 19:02
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Anna Cucco
Utente registrato

Messaggi: 42

Re: L'insegnamento e la multimedialità

Ciao, Giovanni. Sono d'accordo con te, a proposito degli strumenti. Se il cannocchiale di Galilei fu in grado di generare una rivoluzione... che dire del PC? Potrebbe mai essere uno strumento "neutro"? Secondo me, nessuno strumento può esserlo, neanche la lavagna luminosa: ad esempio, mi sono accorta che, quando la uso per le mie lezioni, cambiano (in meglio) le aspettative e le capacità di concentrazione degli studenti, ma cambiano, e spesso anche qui in meglio, i risultati di apprendimento.
Questo è uno dei motivi per cui, da quando frequento il corso B, presto molta attenzione ai segnali che mi consentono di capire quale sia il cattivo uso dello strumento PC, piuttosto che il buon uso. Diventare competenti nelle TIC, mi pare debba essere innanzitutto questo: diventare competenti nella scelta (decisione sul rifiuto o l'adozione) dello strumento per l'obiettivo, si spera, giusto.

Ultima modifica di 057068 CUCCO, ANNA il 13-04-2003 alle 07:15

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Old Post 13-04-2003 07:09
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Franco Mengaziol
Utente registrato

Messaggi: 6

RAPPORTI

In che rapporto stanno gli stili di apprendimento, le intelligenze multiple e le tic, o non c'è un rapporto importante tra di loro?
Grazie delle risposte.

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Old Post 15-04-2003 09:00
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Maria Blasini
Utente registrato

Messaggi: 48

Re: Ruolo dell'insegnante e TD

Cara Ornella, infondo anche tu affermi lo stesso concetto di Musumeci quando dici "Ero e resto convinta che spetta all'insegnante il compito di sollecitare l'alunno, di motivarlo alla scuola e all'apprendere, di favorire il conflitto cognitivo per promuovere la costruzione della conoscenza del ragazzo e questo un insegnante lo può fare "anche" grazie al supporto delle nuove TD, ma non solo ". Questo non significa "travasare" contenuti in maniera frontale, ma accompagnare l'alunno ad essere protagonista della propria formazione usando ogni mezzo. Non puoi non ricordare, come alunna, le noiosissime lezioni monotone e monotono cui, nostro malgrado, siamo state costrette a subire da parte di alcuni insegnanti. Ma alla mia epoca non si parlava di "intelligenze multiple": emotiva, cinestesica... ed è proprio a questo tipo di intelligenze che la multimedialità si rivolge. ed è in questo contesto che va collocato il discorso di Musumeci.
Ciao Maria

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Old Post 15-04-2003 14:18
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Loretta Ranzani
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Messaggi: 1369

Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 104173 RUSSO, GIOVANNI
Io penso, invece, che la multimedialità ed il collegamento in rete possano produrre un modo diverso di lavorare a scuola, in modo che l'acquisizione dei concetti e la costruzione delle strutture logiche che li sottendono avvenga in maniera diversa da quella che già conosciamo. E' la logica ipertestuale ed ipermediale che ce lo dice!
Giovanni Russo



Hai fatto centro!!!!! Possibile che sia così difficile accorgersi che si sta andando verso un modo nuovo di fare scuola e non semplice uso di supporti nuovi per la vecchia didattica.

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Old Post 15-04-2003 20:21
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Mauro Siviero
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Question Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 058396 RANZANI, LORETTA
Hai fatto centro!!!!! Possibile che sia così difficile accorgersi che si sta andando verso un modo nuovo di fare scuola e non semplice uso di supporti nuovi per la vecchia didattica.


"E' LA LOGICA IPERTESTUALE E IPERMEDIALE CHE CE LO DICE!"

Mi sapreste spiegare che cosa vuol dire? mi sembra tanto un riecheggiamento dell' "IPSE DIXIT".

Non sarebbe forse opportuno rileggere "La terza fase" di Raffaele Simone e "Segmenti e bastoncini" di Lucio Russo, specialmente dove parla dell'uso dell'informatica a scuola?

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Old Post 15-04-2003 21:32
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Loretta Ranzani
Utente registrato

Messaggi: 1369

Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

[QUOTE]Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
[B]
Alcune delle vecchie funzioni dell'insegnante scompaiono, perché l'insegnante dovrebbe essere una persona comprensiva, che consiglia, e, soprattutto, uno che apprende. Forse la cosa più strana a proposito della scuola è che noi tutti diciamo che i bambini dovrebbero imparare a studiare. Ma se si vuole studiare qualcosa, il migliore modo di impararlo è di vedere qualche esperto che lo fa. I bambini vedono gli insegnanti studiare? Mai. Perché gli insegnanti non studiano, insegnano. La cosa più importante che potrebbe fare un insegnante è essere un buon scolaro, imparare nuove cose insieme ai bambini e dare un buon esempio di apprendimento.

Interessante questo passo!
Ho aggiunto così un nuovo sito ai preferiti.

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Old Post 16-04-2003 18:12
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Loretta Ranzani
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Messaggi: 1369

Re: Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 055976 SIVIERO, MAURO
"E' LA LOGICA IPERTESTUALE E IPERMEDIALE CHE CE LO DICE!"


Non sarebbe forse opportuno rileggere "La terza fase" di Raffaele Simone e "Segmenti e bastoncini" di Lucio Russo, specialmente dove parla dell'uso dell'informatica a scuola?



Personalmente concordo con M.Mantengoli "Insegnare e apprendere alle soglie del 2000" nonchè con H.Gardner quando segnala che il non differenziare e personalizzare gli interventi sulla base delle esigenze individuali porta "l'istruzione" a rafforzare conoscenze errate in campo scientifico e gli stereotipi interpretativi negli studi sociali.

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Old Post 16-04-2003 18:21
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Ivana Zamarian
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Messaggi: 2

Cara Loretta, secondo me l'uso dell'TIC non sminuisce il ruolo del docente, ma lo arricchisce e lo rende più complesso.
Utilizzare l'apprendimento cooperativo all'interno della propria strumentazione didattica implica non un passo indietro rispetto al ruolo tradizionale, ma la necessità di un forte lavoro di organizzazione preventiva. La preparazione di un'attività didattica con le TIC deve essere rigorosa e organizzata senza questa organizzazione il processo d'apprendimento degli studenti davanti alla macchina potrà solo essere casuale e non governato.

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Old Post 16-04-2003 20:18
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Mauro Siviero
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Messaggi: 27

Re: Re: Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 058396 RANZANI, LORETTA
Personalmente concordo con M.Mantengoli "Insegnare e apprendere alle soglie del 2000" nonchè con H.Gardner quando segnala che il non differenziare e personalizzare gli interventi sulla base delle esigenze individuali porta "l'istruzione" a rafforzare conoscenze errate in campo scientifico e gli stereotipi interpretativi negli studi sociali.


Pensavo che due citazioni bastassero, ma mi sbagliavo; invito alla rilettura anche di: Marco Gasperetti, Computer e scuola, Milano, Apogeo, 1998, in particolare il capitolo "ipertesto e ipervuoto"; a buon intenditor...

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Old Post 16-04-2003 22:04
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Graziella Faviani
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Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
No, questo è solo il modo con cui la scuola prova a neutralizzare l' effetto destabilizzante di corpi estranei.

Si, questo è il punto. Rimane da stabilire se, quando, in che misura, a quali costi e con quali tempi ciò sia effettivamente possibile.

Più che di logica parlerei di forme di apprendimento più naturali che trovano aperti nuovi spazi tecnologici su cui esprimersi.
Il problema è che ciò cozza contro una scuola- catena di montaggio organizzata con spazi e tempi per il trasferimento delle informazioni nei cervelli dei formandi. La forma di apprendimento risultante non è mai stata granchè ma il suo pregio in quanto catena di montaggio è soprattutto di natura economica.

Se si mettono in moto forme di apprendimento naturali data la vastità del campo può accadere facilmente il contrario. E' questo che rende la figura del nuovo docente assai problematica. Non tutti sanno dare un buon esempio di apprendimento davanti a situazioni nuove ed impreviste. Non è una cosa che ti puoi studiare. Devi avere una reale esperienza matetica. In confronto l'insegnante prima, con la sua lezioncina, doveva solo avvitare un bullone ora, allo stesso prezzo, dovrà fare ben altro. Se pure questo potrà funzionare con qualcuno desideroso di dare significato al proprio lavoro come si può pensare di estendere, con successo, a tutti, un simile ruolo?

Un modo diverso di fare scuola, anche destabilizzante perché tutto ciò che facevi ora va rivisto, revisionato e corretto. Sicuramente un modo più naturale per imparare a fare, ma il docente deve "saper far fare" altrimenti...

Giorgio Pietrocola

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Old Post 16-04-2003 22:46
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Loretta Ranzani
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Thumbs up Re: Re: Re: Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 055976 SIVIERO, MAURO
Pensavo che due citazioni bastassero, ma mi sbagliavo; invito alla rilettura anche di: Marco Gasperetti, Computer e scuola, Milano, Apogeo, 1998, in particolare il capitolo "ipertesto e ipervuoto"; a buon intenditor...


La struttura di un ipertesto è articolata per blocchi di informazioni
di vario genere ( testo, immagine, filmato, suono ....) connessi tra loro da link che permettono la navigazione dell'argomento trattato a vari livelli. Certo, si tratta di una struttura complessa che richiede specifiche capacità come saper individuare corretti percorsi di ricerca, saperli ripercorrere nella loro articolazione,abbandonare percorsi improduttivi, individuare informazioni funzionali. Si sa bene che la mole di informazioni e di stimolazioni fornite sono superiori a qualsiasi immaginazione ed è proprio per questo che il ruolo dell'insegnate è fondamentale per guidare gli alunni ad utilizzare correttamente i fondamenti strutturali di navigazione e fornire i primi parametri di ricerca nonchè guidarli ad un utilizzo attivo e critico di determinati prodotti ( giochi virtuali, viaggi virtuali all'interno di musei, città.....)

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Old Post 17-04-2003 00:59
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Domingo Paola
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Re: Re: Re: L'insegnamento e la multimedialità

quote:
Inserito in origine da 055976 SIVIERO, MAURO
"
Non sarebbe forse opportuno rileggere "La terza fase" di Raffaele Simone e "Segmenti e bastoncini" di Lucio Russo, specialmente dove parla dell'uso dell'informatica a scuola?



Suggerisco di leggere, insieme a quello di Russo, anche il pamphlet di Francesco Antinucci, "La scuola s'è rotta", in modo da poter confrontare due posizioni profondamente differenti sull'approccio all'insegnamento - apprendimento (e, in particolare, sul ruolo giocato dalle tecnologie nei processi di insegnamento - apprendimento). Entambi esprimono con passione e vis polemica argomentazioni convincenti, anche se, a mio avviso, Antinucci supporta le proprie tesi con una conoscenza della realtà della scuola d'oggi che Russo non sembra riuscire a comprendere. In particolare mi sembra estremamente efficace la contrapposizione tra un approccio all'insegnamento - apprendimento di tipo ricostruttivo - simbolico (tipico della scuola vagheggiata da Russo, ma ancora presente nella maggior parte delle realizzazioni delle varie proposte formative) e uno di tipo percettivo - motorio (tipico dell'apprendistato cognitivo, del modello della bottega rinascimentale, che un adeguato uso delle nuove tecnologie potrebbe rendere realizzabile anche nelle aule scolastiche).
Certamente ci vuole un certo coraggio per proporre ai giovani contenuti e modalità di approcci al sapere che possono essere profondamente diversi da quelli sui quali abbiamo costruito la nostra cultura e la nostra professione; ma ci vuole anche un bel coraggio a non tenere conto (o a far solo finta di tener conto) dei profondi cambiamenti apportati da fenomeni come la scuola di massa e la diffusione nella nostra società delle TIC.
E poi, come suggeriva Antinucci, ricordiamoci che dai bastoncini si può arrivare ai segmenti, mentre è un po' più problematico partire dai segmenti per arrivare ai bastoncini, nonostante LUcio Russo.
Domingo Paola
Liceo Issel di Finale Ligure, tutor di qualche modulo del percorso B

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Old Post 17-04-2003 08:18
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Giorgio Pietrocola
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Russo-Antinucci

quote:
Inserito in origine da 172324 PAOLA, DOMINGO
Suggerisco di leggere, insieme a quello di Russo, anche il pamphlet di Francesco Antinucci, "La scuola s'è rotta", in modo da poter confrontare due posizioni profondamente differenti...


Ho letto sia Segmenti e bastoncini.Dove sta andando la scuola di L.Russo (ed.Feltrinelli) sia La scuola si è rotta. Come cambiano i modi di apprendere di F.Antinucci (ed.Laterza)

Pur essendo sensibile come L.Russo ai valori della cultura tradizionale pur avendo in comune con lui una formazione matematica, pur condividendo alcune critiche alla situazione attuale, il libro mi è sembrato, dal punto di vista pedagogico, culturalmente nullo, del tutto privo di modelli di riferimento diversi da quelli della propria limitata esperienza personale. Affronta ex novo il rapporto tra astratto e concreto nell'apprendimento mostrando di ignorare il passato (Piaget, Dewey...) ed il presente (Seymour Papert anche lui di formazione matematica tra l'altro). Anche la critica a Maragliano e ai "suoi" videogiochi è assai superficiale.

Trovo invece ottimo per la chiarezza espositiva, per le competenze mostrate e per l'ampiezza di vedute il libro di Francesco Antinucci che fa un'analisi storica della crisi epocale che stiamo vivendo analizzando i rapporti tra apprendimento e tecnologie (vecchie e nuove).
E' un libro che fa pensare e che dovrebbe far discutere.
In quarta di copertina si legge:
Non è un caso che la crisi della scuola investa tutti i paesi sviluppati. Sotto il peso dell'imponente cambiamento tecnologico in corso, scricchiola il pilastro centrale su cui essa si fonda, il tradizionale modo di apprendere. E' questo che andrebbe cambiato: ma la scuola potrà mai farlo?
quote:
anche se, a mio avviso, Antinucci supporta le proprie tesi con una conoscenza della realtà della scuola d'oggi che Russo non sembra riuscire a comprendere.
concordo.
quote:
...ma ci vuole anche un bel coraggio a non tenere conto (o a far solo finta di tener conto) dei profondi cambiamenti apportati da fenomeni come la scuola di massa e la diffusione nella nostra società delle TIC.
Certo.
Ma credo che la consapevolezza dei problemi sia, anche culturalmente, molto più importante di quell'ansia scriteriata di soluzioni a cui troppo spesso assistiamo.

saluti
giorgio pietrocola

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Old Post 17-04-2003 09:50
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