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Modulo 4
> Ambienti di apprendimento e TIC > Ambienti di apprendimento30.5.2003 Re: Allora è tutto vero
Inserito in origine da 123416 MORRA, DANIELA
Un ambiente di apprendimento che utilizza le TIC, offre sicuramente agli alunni della
scuola elementare (dove insegno) maggiori opportunità di seguire un percorso
personalizzato ai propri tempi e innesca momenti di apprendimento collaborativo, in cui
gli alunni rivestono alternativamente il ruolo di docente- discente (naturalmente senza
avere coscienza di come in quel momento si stia producendo "conoscenza".)
Ricordo ancora con piacere un giorno in cui un alunno, notando sullo schermo di un altro
un particolare effetto grafico, abbia chiesto di sapere come era stato ottenuto; l'altro
alunno è andato al computer del compagno e con estrema semplicità ha
"spiegato" tutti i passaggi necessari.
La "voce" è passata di alunno in alunno e dopo 20 minuti, tutti avevano
acquisito una nuova conoscenza, senza che io fossi intervenuta in alcun modo.
E' stato come vedere materializzarsi, in un piccolo gesto, tutte le nozioni teoriche che
avevo studiato e mi ha fatto piacere vedere che esiste effettivamente un riscontro
concreto ad alcune teorie che a volte sembrano così avulse dalla realtà.
Brava! Finalmente un intervento intelligente che va al nocciolo del problema. Purtroppo pochi hanno capito quanto sia naturale un ambiente di apprendimento. Pensano a definizioni cervellotiche, a tecnicismi di alta ingegneria didattica quando in realtà sono processi naturali e sociali che a volte è sufficiente non ostacolare. Il problema è che nella scuola che è il tempio dell'apprendimento artificiale questi fenomeni naturali sono rarissimi. La vera rivoluzione indotta dalle nuove tecnologie è proprio quella che tu sei stato in grado di osservare e promuovere mentre, purtroppo nella grande maggioranza dei casi queste enormi potenzialità non solo non vengono attivate ma vengono inibite da pratiche addestrative e trasmissive tipo patente europea in cui la scuola cerca di glorificare i suoi modi in un terreno dove questi hanno un efficienza vicina allo zero.
virtuale reale
quote:
Inserito in origine da 057974 MICILOTTA, FRANCESCO Concordo anche io, ma ricordiamoci che i contenuti devono essere reali altrimenti rischiamo di far credere agli alunni che il mondo che ci circonda è tutto immaginario.
Eppure il gioco è basato su contenuti virtuali.
I soldi sono merce virtuale.
La scrittura è un pensiero virtuale.
Una pupazzo è un essere virtuale...
Il problema è che il virtuale non è il contrario di reale né sinonimo di immaginario.
Il virtuale è una nuova realtà che ha alcune caratteristiche della vecchia mentre ne
perde altre ed altre ancora, invece, le acquista.
saluti virtuali
giorgio
p.s.
Considera che il desktop è una scrivania virtuale.
E considera anche che, se non sei d'accordo con me, quando ti capiterà di distruggere un
file che avevi appoggiato proprio lì, frutto del tuo lavoro di molti giorni e del quale
non avevi altre copie, non potrai neppure lamentarti per la perdita subita in quanto
l'oggetto perduto è... immaginario.
Re: Allora è tutto vero
quote:
Inserito in origine da 123416 MORRA, DANIELA
Un ambiente di apprendimento che utilizza le TIC, offre sicuramente agli alunni della scuola elementare (dove insegno) maggiori opportunità di seguire un percorso personalizzato ai propri tempi e innesca momenti di apprendimento collaborativo, in cui gli alunni rivestono alternativamente il ruolo di docente- discente (naturalmente senza avere coscienza di come in quel momento si stia producendo "conoscenza".)
Sai Daniela anche io insegno in una scuola elementare ed ho potuto provare con immenso
piacere e commozione quanto tu dici con un bambino con sindrome di Down che, sicuro e
soddisfatto della sua bravura, ha dato, senza accorgesene e senza che nessuno gli dicesse
nulla, lezioni ad un gruppo di bambini alle prime armi su come spegnere correttamente un
pc, passando da computer a computer e mostrando praticamente il giusto procedimento.
Ti dico che in quel momento ero davvero felice anche perchè gli altri erano
contemporaneamente perplessi, meravigliati e soddisfatti dell'operato del compagno che in
quella situazione ne sapeva più di loro.
E lui aveva negli occhi una gioia immensa, era fiero, era stato bravo.
Ciao Teresa
Re:
Re: Allora è tutto vero
quote:
Inserito in origine da 132075 UCCIERO, MARIA TERESA
Sai Daniela anche io insegno in una scuola elementare ed ho potuto provare con immenso piacere e commozione quanto tu dici con un bambino con sindrome di Down che, sicuro e soddisfatto della sua bravura, ha dato, senza accorgesene e senza che nessuno gli dicesse nulla, lezioni ad un gruppo di bambini alle prime armi su come spegnere correttamente un pc, passando da computer a computer e mostrando praticamente il giusto procedimento.
Ti dico che in quel momento ero davvero felice anche perchè gli altri erano contemporaneamente perplessi, meravigliati e soddisfatti dell'operato del compagno che in quella situazione ne sapeva più di loro.
E lui aveva negli occhi una gioia immensa, era fiero, era stato bravo.
Splendido.
Questo significativo intervento merita di essere riproposto.
Ottimo esempio, mi sembra, anche di come in ambienti d'apprendimento naturali ricchi di
opportunità, come quelli arricchiti dalle nuove tecnologie, si realizzino spontaneamente
dinamiche collaborative in cui ognuno può ritagliarsi un proprio ruolo secondo le proprie
caratteristiche permettendo partecipazioni periferiche legittimate.
Ho il timore che spesso l'ansia derivante dalla pretesa tutta scolastica di progammare in
anticipo anche ciò che dovrebbe invece essere negoziato inibisca sul nascere certe
dinamiche.
punizioni per aver appreso cose inutili in modo sbagliato
quote:
Inserito in origine da 105768 BARACCO, NICOLETTA
Caro Giorgio condivido perfettamente quanto hai detto, ma ormai nella scuola si
valorizzano le certificazioni e se un dirigente dovrà affidare un laboratorio di
informatica ad un docente dovrà privilegiare colui che possiede un titolo ( l'ECDL)
rispetto al docente, magari più competente e creativo, ma sprovvisto di una
certificazione.
Cara Nicoletta, hai proprio
ragione.
In effetti il costo della patente europea è poca cosa come punizione per aver imparato
cose inutili in modo sbagliato. Il "privilegio" di avere in affidamento un
laboratorio di informatica è, perciò, da questo punto di vista proprio ciò che serve
per pareggiare i conti.
Chi l'avrebbe detto che quei tre miseri bit (uno per computer si/no, uno per europa si/no,
uno per patente si/no) massimo grado di risoluzione con cui un dirigente scolastico, e
purtroppo anche tanti futuri consulenti (counselor), riescono a focalizzare problemi del
genere potessero servire cosi bene a fini di giustizia superiore?