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3.5.2003 Modulo 5 > Collaborare e apprendere in rete > E le motivazioni ?

carenze meditative


Inserito in origine da 076940 FORMICA, ROSARIO
In Approfondimenti del Modulo 1 – TIC e innovazione scolastica- Unità 3 Calvani dice che il contesto scolastico cambia anche per l’ Aumento della motivazione degli alunni ” E' questo forse l'effetto più evidente, secondo alcuni l'unico vero fattore che tiene in piedi l'innovazione tecnologica. ….”
E’ un concetto ovvio, ma che andrebbe meditato.


Si.
E' proprio questa meditazione che, a tutti i livelli, mi sembra carente.
Mi pare proprio che tu, al primo intervento, abbia centrato il problema.

Il non capire questo punto porta troppo spesso ad adottare soluzioni controproducenti che vanno verso una scuola più tecnica quando le nuove opportunità, rese possibili dalle nuove tecnologie, e la conseguente pressione sociale spingono nella direzione opposta cioè verso forme di apprendimento più naturali e meno libresche.


Ho sempre ritenuto la motivazione la leva che permetteva un apprendimento efficace e mi sono appassionato al PC proprio perché sospettavo che questo strumento facesse aumentare le motivazioni dei miei alunni. Ma che motivazioni ? Intrinseche all’uso della macchina o come prolungamento delle possibilità di espressione?


la seconda che hai detto.


Penso che nel progettare qualsiasi attività con le Tic si debba essere attenti a non far calare le motivazioni “naturali” che l’ uso del PC comporta. Non distruggiamole con percorsi banali e tantomeno con “lezioni” terrificanti.
Non scolasticizziamo … scolastizziamo …. non rendiamo scolastici insomma ( nel senso negativo del termine) con ritmi e modi adatti ad altri apprendimenti le attività che si possono attuare con le Tic, che richiedono un altro approccio.


Altro centro.
E' proprio ciò che spesso avviene.

E' proprio ciò che è accaduto con proposte tipo patente europea (leggi anche 1 e 2) che costringono l'apprendimento delle nuove tecnologie in schemi scolastici e comportamentistici del tutto inadatti alle necessità centrando gli interventi sui contenuti (applicativi microsoft) anzicchè sui processi (esplorativi, espressivi, comunicativi) con grave danno per tutti quelli (soprattutto insegnanti) che, non avendo imparato con l'esperienza da autodidatti si illudono di poter apprendere con modalità tradizionali.

E' proprio ciò che continuerà ad accadere finchè quella meditazione di cui parli e che questo corso potrebbe veicolare non sarà patrimonio collettivo.


Le potenzialità, anche creative dell’ informatica sono enormi.


Non parlerei di informatica.
Non bisogna conoscere l'informatica per usare sistemi operativi iconici progettati per cliccare ed esplorare.
Tutto ciò è emerso dall'informatica ma non è informatica.
Anche questa è una cosa da capire bene.
Non è un caso che l'ECDL sia un' iniziativa dell'Associazione Italiana Calcolo Automatico.

Bisogna uscire dal proprio orticello per capire.


I bambini e i ragazzi hanno un naturale impatto caratterizzato da “prove ed errori”. Siamo noi che dobbiamo imparare da loro su questo punto.


Già.
Dobbiamo rimbambinirci.

saluti
giorgio pietrocola