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Formazione tecnologica - Percorso B
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Forum Percorso B Forum Percorso B > Modulo 6 > Valutazione e TIC > Docimometro Voto della Discussione: voti 2, media 5.00.
La tecnologia del docimometro introdotta nelle nostre scuole
Hai già votato questo Sondaggio.
aiuterebbe non poco a risolvere i problemi 3 18.75%
lascerebbe più o meno le cose come stanno 3 18.75%
aggraverebbe enormemente i problemi rendendo impraticabili certi compromessi necessari al suo attuale funzionamento 7 43.75%
non so 3 18.75%
Totale: 16 voti 100%
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Giorgio Pietrocola
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Messaggi: 1348

Question Docimometro

Questo intervento fatto nel forum
Modulo 6 > Laboratorio: progettare, somministrare, valutare, restituire test nelle proprie classi >Riflessione sui modelli di valutazione docimologica e curricolare
dove non si possono fare sondaggi mi ha dato l'idea di fare questo sondaggio.

quote:
Inserito in origine da 069210 COLLEPARDO, NADINO
Non sarebbe il caso di istituire un corso, magari on line, avente come tematica "La docimologia"?
Ciao.
Nadino.
Supponiamo che qualcuno inventi un "docimometro"per la valutazione istantanea e continua degli apprendimenti degli allievi.
Uno strumento automatico, poco ingombrante, economico, sicuro e infallibile.

Credi che con questa tecnologia i problemi

di una scuola come la nostra costruita su una sovrapposizione continua ed esponenziale di compromessi sempre più ardui e sempre meno sostenibili, di una scuola pensata per la selezione ma ormai non più selettiva perchè aspira ad essere una scuola dell'accoglienza che rispetta le differenze dando uguali opportunità a tutti,

sarebbero risolti o aggravati?

Ultima modifica di 091804 PIETROCOLA, GIORGIO il 06-12-2003 alle 12:41

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Old Post 06-12-2003 12:32
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Vincenzo Liguori
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Messaggi: 8

Red face sembra facile.....

sembra facile rispondere di getto e dire no non risolverebbe i problemi, ma questo implicherebbe da parte nostra un oltraggio a Lady Moratti che crede che noi abbiamo a che fare con pistoni bielle e ammennicoli vari che una volta assemblati , passano il visto si esporti, di un esperto tester.
Valutare non e' un'arte ma e' una impresa e persino ardua, in quanto suppone una conoscenza del valutando da parte del valutatore,conoscenza che sepsso non c'è.
Ben venga una macchina capace di fare ciò in nostra vece, magari docimizza anche noi, con gran sollievo di Lady M

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Old Post 07-12-2003 14:34
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

Messaggi: 1348

Re: sembra facile.....

quote:
Inserito in origine da 174260 LIGUORI, VINCENZO
[B]sembra facile rispondere di getto e dire no non risolverebbe i problemi, ma questo implicherebbe da parte nostra un oltraggio a Lady Moratti che crede che noi abbiamo a che fare con pistoni bielle e ammennicoli vari che una volta assemblati , passano il visto si esporti, di un esperto tester...

Vero ma, ad onor del vero, devo dire anche, purtroppo, che quelli che l'hanno preceduta non sono stati molto più acuti.
Anzi, le hanno spianato la strada.

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Old Post 09-12-2003 18:41
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

Messaggi: 1348

valutare, un falso problema?

da Modulo 6 > Laboratorio: progettare, somministrare, valutare, restituire test nelle proprie classi > Riflessione sui modelli di valutazione docimologica e curricolare

quote:
quote:
Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
Supponiamo che qualcuno inventi un "docimometro"per la valutazione istantanea e continua degli apprendimenti degli allievi.
Uno strumento automatico, poco ingombrante, economico, sicuro e infallibile.

Credi che con questa tecnologia i problemi

di una scuola come la nostra costruita su una sovrapposizione continua ed esponenziale di compromessi sempre più ardui e sempre meno sostenibili, di una scuola pensata per la selezione ma ormai non più selettiva perchè aspira ad essere una scuola dell'accoglienza che rispetta le differenze dando uguali opportunità a tutti,

sarebbero risolti o aggravati?


E se il problema della nostra scuola non fosse
il valutare
ma proprio il non valutare?

O meglio il come fare a non valutare,
o a valutare esattamente cose inutili apprese in modo sbagliato,
facendo finta di valutare in modo scientifico?

Si rifletta sul fatto che questo potrebbe essere un compromesso fondamentale ed indispensabile per rendere compatibile
una scuola tradizionale di tipo selettivo
con una scuola tipo l'attuale che aspira ad essere
una scuola per tutti, una scuola dell'accoglienza,
una scuola che rispetta le differenze permettendo
la partecipazione periferica legittimata,
una scuola che garantisce pari opportunità a tutti.

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Old Post 10-12-2003 20:39
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Angelina Stanziano
Utente registrato

Messaggi: 311

Re: valutare, un falso problema?

quote:
Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
da Modulo 6 > Laboratorio: progettare, somministrare, valutare, restituire test nelle proprie classi > Riflessione sui modelli di valutazione docimologica e curricolare


E se il problema della nostra scuola non fosse
il valutare
ma proprio il non valutare?

O meglio il come fare a non valutare,
o a valutare esattamente cose inutili apprese in modo sbagliato,
facendo finta di valutare in modo scientifico?

Si rifletta sul fatto che questo potrebbe essere un compromesso fondamentale ed indispensabile per rendere compatibile
una scuola tradizionale di tipo selettivo
con una scuola tipo l'attuale che aspira ad essere
una scuola per tutti, una scuola dell'accoglienza,
una scuola che rispetta le differenze permettendo
la partecipazione periferica legittimata,
una scuola che garantisce pari opportunità a tutti.



E' da molto tempo che ho questo sospetto, però nessuno, al Ministero della Pubblica Istruzione, ha l'onestà di togliere ogni valore legale al così detto "Certificato di Licenza Media"... La scuola, se la devono distruggere, che lo facciano per bene!...

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Old Post 10-12-2003 20:51
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

Messaggi: 1348

Exclamation compromessi necessari per garantire l'impossibile

quote:
quote:
Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
E se il problema della nostra scuola non fosse
il valutare
ma proprio il non valutare?

O meglio il come fare a non valutare,
o a valutare esattamente cose inutili apprese in modo sbagliato,
facendo finta di valutare in modo scientifico?

Si rifletta sul fatto che questo potrebbe essere un compromesso fondamentale ed indispensabile per rendere compatibile
una scuola tradizionale di tipo selettivo
con una scuola tipo l'attuale che aspira ad essere
una scuola per tutti, una scuola dell'accoglienza,
una scuola che rispetta le differenze permettendo
la partecipazione periferica legittimata,
una scuola che garantisce pari opportunità a tutti.

Inserito in origine da 058697 STANZIANO, ANGELINA
E' da molto tempo che ho questo sospetto, però nessuno, al Ministero della Pubblica Istruzione, ha l'onestà di togliere ogni valore legale al così detto "Certificato di Licenza Media"... La scuola, se la devono distruggere, che lo facciano per bene!...

Non parlerei di distruzione ma di trasformazione.
Il problema sarebbe decidere chiaramente ciò che si vuole (e per questo sarebbe indispensabile un'analisi dei costi e dei tempi) senza pretendere botte piena e moglie ubriaca.
Sono proprio i continui compromessi per mediare esigenze incompatibili che distruggono la scuola forzandola in degradanti finzioni buone solo a garantire precari equilibri per una sopravvivenza sempre più difficile e sempre più vuota di significati educativi.

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Old Post 11-12-2003 17:06
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

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votate, votate, votate

s e ?
Insomma, chiedereste o non chiedereste un docimometro a Babbo Natale?


vedi anche
Che cos'è la docimologia

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Old Post 16-12-2003 08:21
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Angelina Stanziano
Utente registrato

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Re: votate, votate, votate

[QUOTE]Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
[B] s e ?
Insomma, chiedereste o non chiedereste un docimometro a Babbo Natale?


Per farne cosa? Non serve.... Ci vorrebbe ben altro per far funzionare la scuola italiana.

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Old Post 16-12-2003 17:05
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

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Da soggettività inconsapevole

quote:
quote:
Inserito in origine da 055268 AQUINO, MARIO
Caro Giorgio
Come rispondere ad un tema cruciale che veramente rappresenta ”il punto più debole dell’azione valutativa” e che risulta tanto più importante quanto più si propone un modello di Scuola basato sulla oggettività della valutazione.
Caro Mario,
credi davvero che oggi sia possibile un modello del genere?
Non senti distinto il suono di una moneta falsa?
Hai notato come queste belle intenzioni siano miseramente naufragate nel caso degli esami di stato diventati ormai una insopportabile farsa?
A cosa dovrebbe servire poi una accurata valutazione oggettiva se la selezione, di fatto, è ormai quasi scomparsa?
Si vuole veramente tornare al passato?
Si è disposti a pagare il prezzo di una disastrosa ed inevitabile decimazione dei nostri alunni?

C’è un solo scopo che riesco ad immaginare ispirandomi a ciò che vedo attualmente intorno a me: far finta che tutto funzioni riducendo apprendimento ed insegnamento ad un livello di comportamentismo pavloviano sub-umano fatto di un vuoto addestramento su un insieme minimo di sub-nozioni inutili quanto perfettamente misurabili costringendo per giunta tutti ad adeguarsi a questo penoso e degradante rito.

Un modello di scuola basato sulla valutazione (quella oggettiva è solo una buona intenzione) poteva, forse, avere un senso quando la scuola era veramente selettiva. Ma a quei tempi i sistemi valutativi funzionavano egregiamente svolgendo il loro compito in modo soddisfaciente. Ti sei chiesto perchè oggi invece sembrano non funzionano più? La vecchia scuola, organizzata come una catena di montaggio, con trasferimenti di sapere modellati sul libro, aveva assoluta necessità della selezione per poter funzionare.
Solo condizioni di partenza omogenee, infatti, permettevano un trasferimento efficiente. L'apprendimento così ottenuto non era un granchè dal punto di vista qualitativo ma ciò era compensato dalla sua economicità che permetteva comunque di erogare efficientemente istruzione anche grazie alla gratificazione sociale che garantiva a chi superava le difficoltà richieste. Da allora, però, la nostra scuola si è gradatamente trasformata. Selezione e gratificazione non ci sono quasi più. Questo perché, giustamente, si è pretesa una scuola che rispettasse le differenze garantendo qualcosa a tutti. Oggi, di fatto, la nostra scuola non è quasi più selettiva. Ma il problema è che per far ciò non si è cambiato tipo di scuola tempi e modi e tantomeno il modello educativo. E' rimasta la vecchia catena di montaggio basata sul trasferimento con la pretesa incredibile di avere un prodotto non più di serie ma su misura! Splendida idea dal punto di vista economico: mantenere l'economicità del veccho sistema per soddisfare le nuove esigenze. Peccato però che una cosa del genere non sia mai riuscita a nessuno in altri campi per il semplice fatto, credo, che è impossibile. Come ha fatto allora la scuola a realizzare questo miracolo? Semplice: aggiustandosi la valutazione per compromessi successivi. Quei voti che prima, se non oggettivi, erano comunque assoluti rispetto ad un preciso programma ministeriale, piano, piano, sono diventati relativi adattandosi alle situazioni più disastrose via via incontrate. Queste operazioni di aggiustamenti successivi spesso inconsapevoli hanno permesso alla scuola di soddisfare le attese e quindi di sopravvivere adattandosi ai tempi. Questa dura necessità ha costretto però a compromessi sempre più difficili introducendo una deleteria abitudine che ormai si è radicata in modo invasivo: quella del far finta. . Direttive difficili o impossibili da parte della pedagogia burocratica vengono risolte con disinvoltura utilizzando questo mezzo. Risultato apparente: le due parti contente di aver "risolto” economicamente il problema del momento in perfetta mutualistica simbiosi.

Insomma direi proprio che oggi quello della valutazione in se è un falso problema. Il vero problema è coprire con una vernice di pseudo scientificità e di scriteriata efficienza le contraddizioni di fondo che ormai neppure si vedono più.
Paradossalmente oggi direi che il vero problema (non certo il solo) è non valutare
o meglio, far finta di valutare seriamente ottenendo però, fatto fondamentale, i risultati desiderati.

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Old Post 16-12-2003 18:45
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Angelina Stanziano
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quote:
Inserito in origine da 091804 PIETROCOLA, GIORGIO
Da soggettività inconsapevole

Caro Mario,
credi davvero che oggi sia possibile un modello del genere?
Non senti distinto il suono di una moneta falsa?
Hai notato come queste belle intenzioni siano miseramente naufragate nel caso degli esami di stato diventati ormai una insopportabile farsa?
A cosa dovrebbe servire poi una accurata valutazione oggettiva se la selezione, di fatto, è ormai quasi scomparsa?
Si vuole veramente tornare al passato?
Si è disposti a pagare il prezzo di una disastrosa ed inevitabile decimazione dei nostri alunni?

C’è un solo scopo che riesco ad immaginare ispirandomi a ciò che vedo attualmente intorno a me: far finta che tutto funzioni riducendo apprendimento ed insegnamento ad un livello di comportamentismo pavloviano sub-umano fatto di un vuoto addestramento su un insieme minimo di sub-nozioni inutili quanto perfettamente misurabili costringendo per giunta tutti ad adeguarsi a questo penoso e degradante rito.

Un modello di scuola basato sulla valutazione (quella oggettiva è solo una buona intenzione) poteva, forse, avere un senso quando la scuola era veramente selettiva. Ma a quei tempi i sistemi valutativi funzionavano egregiamente svolgendo il loro compito in modo soddisfaciente. Ti sei chiesto perchè oggi invece sembrano non funzionano più? La vecchia scuola, organizzata come una catena di montaggio, con trasferimenti di sapere modellati sul libro, aveva assoluta necessità della selezione per poter funzionare.
Solo condizioni di partenza omogenee, infatti, permettevano un trasferimento efficiente. L'apprendimento così ottenuto non era un granchè dal punto di vista qualitativo ma ciò era compensato dalla sua economicità che permetteva comunque di erogare efficientemente istruzione anche grazie alla gratificazione sociale che garantiva a chi superava le difficoltà richieste. Da allora, però, la nostra scuola si è gradatamente trasformata. Selezione e gratificazione non ci sono quasi più. Questo perché, giustamente, si è pretesa una scuola che rispettasse le differenze garantendo qualcosa a tutti. Oggi, di fatto, la nostra scuola non è quasi più selettiva. Ma il problema è che per far ciò non si è cambiato tipo di scuola tempi e modi e tantomeno il modello educativo. E' rimasta la vecchia catena di montaggio basata sul trasferimento con la pretesa incredibile di avere un prodotto non più di serie ma su misura! Splendida idea dal punto di vista economico: mantenere l'economicità del veccho sistema per soddisfare le nuove esigenze. Peccato però che una cosa del genere non sia mai riuscita a nessuno in altri campi per il semplice fatto, credo, che è impossibile. Come ha fatto allora la scuola a realizzare questo miracolo? Semplice: aggiustandosi la valutazione per compromessi successivi. Quei voti che prima, se non oggettivi, erano comunque assoluti rispetto ad un preciso programma ministeriale, piano, piano, sono diventati relativi adattandosi alle situazioni più disastrose via via incontrate. Queste operazioni di aggiustamenti successivi spesso inconsapevoli hanno permesso alla scuola di soddisfare le attese e quindi di sopravvivere adattandosi ai tempi. Questa dura necessità ha costretto però a compromessi sempre più difficili introducendo una deleteria abitudine che ormai si è radicata in modo invasivo: quella del far finta. . Direttive difficili o impossibili da parte della pedagogia burocratica vengono risolte con disinvoltura utilizzando questo mezzo. Risultato apparente: le due parti contente di aver "risolto” economicamente il problema del momento in perfetta mutualistica simbiosi.

Insomma direi proprio che oggi quello della valutazione in se è un falso problema. Il vero problema è coprire con una vernice di pseudo scientificità e di scriteriata efficienza le contraddizioni di fondo che ormai neppure si vedono più.
Paradossalmente oggi direi che il vero problema (non certo il solo) è non valutare
o meglio, far finta di valutare seriamente ottenendo però, fatto fondamentale, i risultati desiderati.
[/QUOTE]


Il problema è che è molto difficile accettare questa situazione. Tutti questi compromessi in materia di valutazione, ci inducono a continui falsi ideologici. Ci sono situazioni che oggettivamente sarebbero al limite della legalità ed il paradosso è che è proprio una struttura governativa, legale, diretta dal governo, che ci induce a fare certe cose...

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Old Post 19-12-2003 20:50
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Giorgio Pietrocola
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Post pratiche burocratiche

quote:
Inserito in origine da 058697 STANZIANO, ANGELINA
[Il problema è che è molto difficile accettare questa situazione. Tutti questi compromessi in materia di valutazione, ci inducono a continui falsi ideologici. Ci sono situazioni che oggettivamente sarebbero al limite della legalità ed il paradosso è che è proprio una struttura governativa, legale, diretta dal governo, che ci induce a fare certe cose...
Leggi anche qua da Modulo 1 > Innovazione nella scuola e Tecnologie Didattiche > La "rivoluzione" delle NT
Buon Anno
___________________________________________
Inserito in origine da 057266 EPIFANI, MAURIZIO
Riporto, qui di seguito, un intervento dello studioso Luigi Catalano, dirigente alla Dirclassica (MIUR).

"La scuola italiana, nel corso degli ultimi vent'anni, è stata oggetto di serie riflessioni, tradotte poi in interventi legislativi volti ad adeguarla al passo dei tempi; con amarezza e obiettività dobbiamo però riconoscere che il più delle volte ha "perso il treno"... e non ha saputo cogliere in tempo e soprattutto in profondità la portata e il significato di alcuni cambiamenti. Per la scuola media, ad esempio, sono emblematici i Programmi del 1979, che ancor oggi, in molte realtà vengono disattesi, oppure la Legge 517 che indicava nella Programmazione lo strumento operativo del Collegio Docenti, dei Consigli di Classe, del singolo docente. In moltissime scuole essa è, a tutt'oggi, quella pratica burocratica necessaria per stare "in regola", aggiornata alla meglio anno dopo anno, che non ha nulla a che fare con la prassi giornaliera della scuola, non funziona da strumento orientante le scelte del docente o del Consiglio di classe, è lettera morta, e resta chiusa, ben custodita, in un cassetto. Eppure, allora era parsa come una rivoluzione: finalmente permetteva di abbandonare la logica del programma, della sterile trasmissione di una massa di contenuti.
E' lecito allora chiedersi se l'introduzione delle nuove tecnologie didattiche equivarrà a realizzare di per sè una "rivoluzione" nella scuola, o se anch'esse saranno assorbite insieme a tutti gli altri elementi senza essere "sale", fermento dell'insieme. Il rischio è reale, ed è dato da vari fattori, atteggiamenti, modalità attuative che intervengono in questo nuovo scenario"

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Old Post 31-12-2003 10:43
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Margherita Cavagnini
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valutare ...e quanto

Ho la quasi sicurezza che uno dei modi di avvicinare i colleghi alle T.I.C. (insieme al s.w. di esercitazione) sia proprio la possibilità di valutare meglio risparmiando fatica e tempo. A noi insegnanti piace fin troppo "il valutare". Forse perchè insegno nella scuola primaria, come insegnante quasi prevalente, e per 5 anni nella stessa classe, cerco di limitare le prove di valutazione a favore di altre attività
Cordialità

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Old Post 09-01-2004 21:03
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Angelina Stanziano
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Caro Mario,
credi davvero che oggi sia possibile un modello del genere?
Non senti distinto il suono di una moneta falsa?
Hai notato come queste belle intenzioni siano miseramente naufragate nel caso degli esami di stato diventati ormai una insopportabile farsa?
A cosa dovrebbe servire poi una accurata valutazione oggettiva se la selezione, di fatto, è ormai quasi scomparsa?
Si vuole veramente tornare al passato?
Si è disposti a pagare il prezzo di una disastrosa ed inevitabile decimazione dei nostri alunni?

C’è un solo scopo che riesco ad immaginare ispirandomi a ciò che vedo attualmente intorno a me: far finta che tutto funzioni riducendo apprendimento ed insegnamento ad un livello di




comportamentismo pavloviano sub-umano fatto di un vuoto addestramento su un insieme minimo di sub-nozioni inutili quanto perfettamente misurabili costringendo per giunta tutti ad adeguarsi a questo penoso e degradante rito.

Un modello di scuola basato sulla valutazione (quella oggettiva è solo una buona intenzione) poteva, forse, avere un senso quando la scuola era veramente selettiva. Ma a quei tempi i sistemi valutativi funzionavano egregiamente svolgendo il loro compito in modo soddisfaciente. Ti sei chiesto perchè oggi invece sembrano non funzionano più? La vecchia scuola, organizzata come una catena di montaggio, con trasferimenti di sapere modellati sul libro, aveva assoluta necessità della selezione per poter funzionare.
Solo condizioni di partenza omogenee, infatti, permettevano un trasferimento efficiente. L'apprendimento così ottenuto non era un granchè dal punto di vista qualitativo ma ciò era compensato dalla sua economicità che permetteva comunque di erogare efficientemente istruzione anche grazie alla gratificazione sociale che garantiva a chi superava le difficoltà richieste. Da allora, però, la nostra scuola si è gradatamente trasformata. Selezione e gratificazione non ci sono quasi più. Questo perché, giustamente, si è pretesa una scuola che rispettasse le differenze garantendo qualcosa a tutti. Oggi, di fatto, la nostra scuola non è quasi più selettiva. Ma il problema è che per far ciò non si è cambiato tipo di scuola tempi e modi e tantomeno il modello educativo. E' rimasta la vecchia catena di montaggio basata sul trasferimento con la pretesa incredibile di avere un prodotto non più di serie ma su misura! Splendida idea dal punto di vista economico: mantenere l'economicità del veccho sistema per soddisfare le nuove esigenze. Peccato però che una cosa del genere non sia mai riuscita a nessuno in altri campi per il semplice fatto, credo, che è impossibile. Come ha fatto allora la scuola a realizzare questo miracolo? Semplice: aggiustandosi la valutazione per compromessi successivi. Quei voti che prima, se non oggettivi, erano comunque assoluti rispetto ad un preciso programma ministeriale, piano, piano, sono diventati relativi adattandosi alle situazioni più disastrose via via incontrate. Queste operazioni di aggiustamenti successivi spesso inconsapevoli hanno permesso alla scuola di soddisfare le attese e quindi di sopravvivere adattandosi ai tempi. Questa dura necessità ha costretto però a compromessi sempre più difficili introducendo una deleteria abitudine che ormai si è radicata in modo invasivo: quella del far finta. . Direttive difficili o impossibili da parte della pedagogia burocratica vengono risolte con disinvoltura utilizzando questo mezzo. Risultato apparente: le due parti contente di aver "risolto” economicamente il problema del momento in perfetta mutualistica simbiosi.

Insomma direi proprio che oggi quello della valutazione in se è un falso problema. Il vero problema è coprire con una vernice di pseudo scientificità e di scriteriata efficienza le contraddizioni di fondo che ormai neppure si vedono più.
Paradossalmente oggi direi che il vero problema (non certo il solo) è non valutare
o meglio, far finta di valutare seriamente ottenendo però, fatto fondamentale, i risultati desiderati.
[/QUOTE]



L'anilisi che hai fatto è perfetta, però non ho capito: a te la scuola italiana sta bene così? Sei contento di questo stato di cose? Non sarebbe opportuno cambiare qualcosa per evitare tutti questi compromessi? Come dovrebbe essere la scuola che vorresti per i tuoi figli?

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Old Post 19-01-2004 20:05
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