Tiziana Savio Utente
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La lingua si
evolve e lo ha sempre fatto, senza che alcuna "Accademia della
Crusca" di turno sia per fortuna riuscita a impedire ciò. In
quanto forma di razionalizzazione della realtà, il linguaggio
non può che registrare i continui mutamenti a cui essa,
specialmente oggi, è sottoposta. Invece che intonare il peana
della lamentela sterilmente improduttiva, forse varrebbe la
pena di riflettere sulle cause di questa progressiva
destrutturazione grammaticale del linguaggio della
comunicazione, sforzandosi magari di coglierne gli elementi di
novità positivi :sinteticità, creatività, espressività,
trasgressività ecc. Scusate il tono polemico, ma sono
francamente infastidita dalle modalità piagnucolose e
autocommiseranti degli insegnanti in genere ... laudatores
temporis acti.
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