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28.04.2003

Modulo 2 > Processi di apprendimento/insegnamento e TD > Insegnamento - apprendimento e TIC

Re: Insegnamento - apprendimento e TIC


Inserito in origine da 172324 PAOLA, DOMINGO
Ho ricevuto una sintesi dell'intervento di Maragliano a un convegno tenutosi a Bologna che mi pare pertinente alla problematica in oggetto


Si, grazie. Molto interessante.


e di indubbio interesse per le riflessioni che dovremmo avviare in aula con i colleghi iscritti ai corsi B.


Ho il sospetto, purtroppo, che non saranno in molti ad avviare riflessioni.


Sintesi, a cura di Mario Pinotti (Associazione Progetto per la scuola e Istituto Storico Parri) dell’intervento di Maragliano sulle “Strutture percettive dei giovani” tenutosi il 10 aprile a Bologna
LA PROPOSTA DI ROBERTO MARAGLIANO (università di Roma 3)


Seguono sottolineature e commenti a parte del documento.


Siamo davanti a qualcosa di paragonabile al passaggio che avvenne a partire dal XV secolo, quando cominciò ad affermarsi la scrittura a stampa in sostituzione della scrittura manuale. A sua volta questa discontinuità ha un precedente cruciale nel passaggio, antichissimo, dalla cultura orale alla cultura scritta.


Si.
Se è vero quello che raccontiamo a scuola che la storia serve a capire, che chi non conosce la storia è destinato a ripetere gli stessi errori, è ora che si cominci ad aprire gli occhi ed a discutere queste idee.
Parlo di storia perchè anche la tecnologia ha una storia che non comincia certo dal computer checchè ne dicano le "TIC" che con la loro miope definizione restrittiva sembrano voler ridurre la tecnologia della comunicazione e della informazione all'avvento del computer. La storia della tecnologia è strettamente connessa alla storia della cultura umana, ai modi di pensare e di apprendere. 


Avviene così un decentramento rispetto alla centralità dell’insegnamento ed entra in crisi l’idea che l’apprendimento dipenda solo dall’insegnamento. Anzi, si moltiplicano le esperienze in cui l’apprendimento si realizza più compiutamente lontano dall’insegnamento.


Si, lo so che non è una realtà piacevole per chi come noi insegna.
Ma è il caso di analizzare bene anche questo punto. 


Papert.....diventò Lego-professor (presso la ditta omonima) allo scopo di far ricerche sul rapporto che il computer può avere rispetto all’apprendimento dei bambini. Egli, oggi, sostiene la predominanza del pensiero operatorio concreto. Questa intelligenza non è affatto in conflitto con l’intelligenza operatrice astratta, né semplicemente la precede, ma ne diventa il presupposto e continua ad affiancarla.


Papert propone motivanti attivita di costruzione capaci di stabilire un ponte tra le capacità concrete e quelle astratte. Nel logo, ad esempio, all' inizio ci si identifica con l'esperienza concreta di un essere sensiente abituato a muoversi nello spazio e si fanno evolvere queste pre-conoscenze verso un linguaggio formale di programmazione (lisp).


Questo è negativo poiché si mette in discussione non chi non apprende, ma chi apprende altre cose e in altri modi.


Si, siamo bravi ad individuare ciò che ai giovani manca, meno, molto meno, ad individuare ciò che, essendo cresciuti in un mondo per troppi aspetti diverso dal nostro, hanno in più.


Per questo l’adulto a scuola dovrebbe apprendere il computer in modo non formale e comprenderne, invece, questa intima ratio. L’idea di preparare gli insegnanti all’uso dei computer attraverso l’apprendimento sistematico e formalistico significa esporre questa buona intenzione al fallimento.


Appunto, infatti è proprio ciò che generalmente non si fa. Vedi, per esempio, ECDL e corso A.
Ma su questo avrei intenzione di aprire, presto, un apposito thread.


Anche il sistema di valutazione, se tende a verificare le competenze di riproduzione corretta di ciò che è stato insegnato, va contro al fallimento, sia come metodo, sia perché le verifiche sono solo individuali, mentre nel mondo del lavoro è fondamentale l’efficienza del gruppo.


Anche qui troppo ci sarebbe da riflettere.
saluti
Giorgio Pietrocola

 

06.05.2003

quote:


L’idea di preparare gli insegnanti all’uso dei computer attraverso l’apprendimento sistematico e formalistico significa esporre questa buona intenzione al fallimento.


Ma quale idea, qui Maragliano sopravvaluta la nostra scuola e la sua capacità di riflessione, certe cose, purtroppo, non si pensano, si fanno e basta.

giorgio pietrocola