Giorgio Pietrocola Utente
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piccoli scienziati
senza alfabeto informatico
Ancora un
post per mostrare cosa c'è dietro l'abile smanettare di chi
impara autonomamente ad interagire con il computer senza
possedere alcuna alfabetizzazione informatica.
dal
thread Modulo 3 > Forum disciplinari > Scienze
Naturali > L'uso delle TIC nella professionalità del
docente di scienze naturali > Gli Alunni Sono Molto Piu'
Bravi Di Me!
quote:
quote:
Inserito in origine da 501046 ROBERTO, ROSA In
questa lista di discussione è emerso in modo "naturale" il
problema del ruolo dei docenti all'interno di una
"comunità di apprendimento" . Tutti noi che spendiamo
non poche energie nell'insegnamento abbiamo potuto
renderci conto che non è pensabile sapere e saper fare
tutto ciò che si sa e si può fare.
Non tutti, anzi pochi, purtroppo, vi hanno
riflettuto e ancor meno ne hanno tratto le debite
conclusioni. Se il mio tutor, ad esempio, vi avesse
riflettuto forse nell'ultima lezione ci avrebbe risparmiato
tre ore di Access. Se questa riflessione fosse patrimonio
collettivo i corsi non continuerebbero ad essere centrati su
illusori contenuti fondamentali (vedi patente europea e sue
imitazioni tipo corso A...) anzichè sulla riattivazione di
processi esplorativi collaborativi ed espressivi legati a
modalità e ad ambienti di apprendimento naturali ma
estranei, purtroppo, alla tradizione scolastica
quote:
Un insegnante non può e, forse, non deve sapere tutto.
In un ambiente dove le cose da sapere sono in
continua evoluzione l'imparare prima per fare poi diventa
perdente. Serve, invece, l'imparare facendo.
quote:
Un insegnante deve essere capace di decodificare una
situazione e ipotizzarne il significato all'interno di un
contesto interpretativo che veda la propria disciplina
impegnata nel fornire chiavi di approccio allo studio
della realtà efficaci e funzionali non solo alla
trasmissione delle conoscenze già cristallizzate ma anche
alla ricerca di forma più adeguate al continuo cambiamento
degli scenari.
Si. Ma nella pratica scolastica, però,
il docente di scienze è, spesso, molto lontano dallo
scienziato. E' un sacerdote di una religione , la scienza
stessa, di cui somministra contenuti. L'esperimento di
laboratorio da questo punto di vista è solo un rito che
conferma questa funzione. Paradossalmente, invece, il
bambino che esplora il mondo dal vivo, il giovane che impara
a dominare l'universo del computer interagendo, collaborando
e esprimendosi, è molto più vicino alla metodologia ed alla
comunità scientifica di quanto non lo sia un puro
trasmettitore scolastico. Come dice anche Papert, infatti,
lo scienziato è un bambino curioso che non ha smesso di
crescere ed ha mantenuto la sua capacità di porsi domande,
di fare congetture, di costruire modelli più o meno
provvisori per spiegare il reale.
quote:
Se gli alunni possono conoscere meglio di noi come si usa
e come funziona il computer, ben venga!
Sanno esplorare, spesso di informatica non
sanno nulla. Dobbiamo formare insieme a loro un ambiente
di apprendimento collaborativo ma questo non è facile ed è
molto lontano dalla mentalità e dall'organizzazione
scolastica.
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