Giorgio Pietrocola Utente
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Il pensiero di
Papert
quote:
Inserito in origine da 501134 DEMAGISTRIS, ANDREA
"Immaginiamo che un gruppo di medici
...." tratto da Intervista con Seymour Papert ,
Collegatevi alla rete, non è in classe che si impara,
Telèma 12, settembre 1998.
Che cosa ne
pensate?
Se avete tempo leggere l'intero articolo, è
molto interessante.
Si, trovo anch'io che il pensiero di Papert sia
estremamente interessante. Penso che in questi forum, come
nei vari moduli, se ne sarebbe dovuto parlare molto di
più.
Ma Papert, però, non parla di cambiamenti fine a
se stessi. La sua visione è opposta a quella tecnocentrica
molto diffusa quanto ingenua ma che sembra imperare anche in
questo corso. Il paradosso che evidenzia è che mentre le
nuove tecnologie sono molto tecniche rd artificiali, gli
apprendimenti che queste veicolano sono di tipo naturale. Esse
rendono possibili, infatti, forme di apprendimento piagettiano
basate sulla libera esplorazione, sull'espressione e sulla
collaborazione, che sono molto più efficienti dell'attuale
apprendimento scolastico molto meccanico e caratterizzato,
come sappiamo, da estremi tecnicismi e da scarsa efficienza.
I mega-cambiamenti auspicati da Papert riguardano
soprattutto le modalità d'apprendimento in quanto le
potenzialità delle nuove tecnologie permettono di attuare
quelle teorie educative che seguono il solco tracciato dai
Piaget, dai Dewey e dai Wygotskij...
Teoria unificata dell'apprendimento
Papert non parla certo di cambiamenti tecnologici
volti ad esasperare il già disumano meccanismo della catena di
montaggio dell'istruzione.
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