Domenico Rossetti
Vasto 1772 - Parma 1816


 

 

figlio di Maria Francesca Pietrocola e Nicola Rossetti
i suoi fratelli furono: Andrea 1765, Gabriele 1782-1854, Antonio 1770-1853,Angiola Maria, Maria Giuseppina, Maria Michele

Studiò Giurisprudenza a Napoli, ma praticò maggiormente i maestri del verso improvvisato, come Luigi Serio. Per sfuggire alla coscrizione obbligatoria, decretata dal re di Napoli, al fine di spedire una flotta a Tolone in aiuto degli alleati inglesi, da lì passò a Roma. Qui si dedicò alla filosofia e allo studio dell’ebraico e del greco, rimanendovi fino all’arrivo di Napoleone. Nel 1799 riparò sull'isola d'Elba. Proprio in quell' anno il Granducato di Toscana fu occupato dalle truppe francesi. Lasciata l'isola, il Rossetti rimase in Toscana e visse a pieno le vicende che portarono alla liberazione del Granducato. In onore della ritrovata libertà, compose, sotto pseudonimo, il canto estemporaneo "La superbia de' Galli punita".  Successivamente fu in Sardegna, sotto la protezione di Carlo Felice, Viceré del Regno, a Cagliari, e poi a Sassari, dove compose e rappresentò la tragedia San Gavino (29 novembre 1800). Nel 1803 approdò in Costa Azzurra, a Nizza: si appassionò alla speleologia e all’archeologia, compiendo diverse esplorazioni; in una scoprì una profonda caverna nelle viscere delle montagne di Nizza da cui trasse il poemetto La grotta di Monte-Calvo. A Torino entrò a far parte della Colonia della Dora, conoscendo i più illustri membri delle Accademie Letterarie tra cui l’abate Valperga de Caluso, maestro dell’Alfieri. Nel 1804 si stabilì a Parma, l’ “Atene d’Italia”, arrivando finalmente a conseguire il titolo dell’avvocatura, non trascurando mai gli interessi letterari grazie ai quali conquistò l’alloro poetico nella cerchia dei “migliori” di Parma oltre che la direzione della “Gazzetta di Parma” nel 1812 (dopo la rinascita della testata col nome di “Gazzetta del Taro”).

tratto da: Centro studi rossettiani