Modulo 2 Processi di apprendimento/insegnamento> Ruolo dell'insegnante e TD
Russo-Antinucci
Inserito in origine da 172324 PAOLA, DOMINGO
Suggerisco di leggere, insieme a quello di Russo, anche il pamphlet di Francesco
Antinucci, "La scuola s'è rotta", in modo da poter confrontare due posizioni
profondamente differenti...
Ho letto sia Segmenti e bastoncini.Dove sta andando la scuola di L.Russo
(ed.Feltrinelli) sia La scuola si è rotta. Come cambiano i modi di apprendere di
F.Antinucci (ed.Laterza)
Pur essendo sensibile come L.Russo ai valori della cultura tradizionale pur avendo in
comune con lui una formazione matematica, pur condividendo alcune critiche alla situazione
attuale, il libro mi è sembrato, dal punto di vista pedagogico, culturalmente nullo, del
tutto privo di modelli di riferimento diversi da quelli della propria limitata esperienza
personale. Affronta ex novo il rapporto tra astratto e concreto nell'apprendimento
mostrando di ignorare il passato (Piaget, Dewey...) ed il presente (Seymour Papert anche
lui di formazione matematica tra l'altro). Anche la critica a Maragliano e ai
"suoi" videogiochi è assai superficiale.
Trovo invece ottimo per la chiarezza espositiva, per le competenze mostrate e per
l'ampiezza di vedute il libro di Francesco Antinucci che fa un'analisi storica della crisi
epocale che stiamo vivendo analizzando i rapporti tra apprendimento e tecnologie (vecchie
e nuove).
E' un libro che fa pensare e che dovrebbe far discutere.
In quarta di copertina si legge:
Non è un caso che la crisi della scuola investa tutti i paesi
sviluppati. Sotto il peso dell'imponente cambiamento tecnologico in corso, scricchiola il
pilastro centrale su cui essa si fonda, il tradizionale modo di apprendere. E' questo che
andrebbe cambiato: ma la scuola potrà mai farlo?
anche se, a mio avviso, Antinucci supporta le proprie tesi con una conoscenza della realtà della scuola d'oggi che Russo non sembra riuscire a comprendere.
concordo.
...ma ci vuole anche un bel coraggio a non tenere conto (o a far solo finta di tener conto) dei profondi cambiamenti apportati da fenomeni come la scuola di massa e la diffusione nella nostra società delle TIC.
Certo.
Ma credo che la consapevolezza dei problemi sia, anche culturalmente, molto più
importante di quell'ansia scriteriata di soluzioni a cui troppo spesso assistiamo.
saluti
giorgio pietrocola
http://puntoeduft.indire.it/160mila/forumb/aa/showthread.php?s=&postid=14579#post14579
Modulo 2 > Processi di apprendimento/insegnamento e TD > "La scuola si è rotta"
04.06.2003 Re: la scuola si è rotta
Inserito in origine da 176508 CORSINI, ROBERTO
La scuola non si è rotta, sono stati i docenti, i genitori, il sindacato e i dirigenti
che hanno causato la rottura. Gli alunni hanno solo sfruttato le possibilità che questa
situazione permetteva seguendo la moda del vietato vietare. Le TIC se non supportate da
orari e retribuzioni diverse non porteranno alcun cambiamento nelle scuole pubbliche.
Si, si i problemi sono enormi, di errori ne sono stati fatti tanti e la situazione
certo non è migliorata ma leggiti il libro. Ci sono motivi storici e antropologici che
spiegano una crisi che non è solo della nostra scuola. Il rischio che si corre quando non
si riflette sui motivi profondi di una crisi epocale è quello di credere di aver capito
tutto scambiando le cause con gli effetti e riproducendo, in altri contesti, l'errore di
scambiare l'ansia scriteriata di cambiamento per una cura valida.
saluti
giorgio