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Formazione tecnologica - Percorso B
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Giorgio Pietrocola
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Re: ricerca libro

quote:
Inserito in origine da 100210 TREMAMUNNO, ROSA
non riesco a trovare il libro da te consigliato, ho cercato nelle librerie, potresti inviarmi l'indirizzo della casa editrice. grazie
Dici a me? Non so a quale libro tu ti riferisca.
questo lo puoi prendere (gratis) dalla rete cliccando sul link sottolineato e poi scaricando libro.zip.
IL LIBRO DELLA SCOPERTA DELLA TARTARUGA
traduzione italiana del libro
The tartle's discovery book! di Jim Mull

Un altro ottimo libro che è stato indicato qui, non ricordo più da chi, è

LOGO ali per la mente. Il linguaggio ideato per l'educazione e il gioco creativo. H.C.Reggini 1984 Mondadori.

Più recente nella collana diretta da Bruno D'Amore ho sottomano:
Matematica e Logo. Obiettivi, metodi, contenuti - P.Oliva -1993 Franco Angeli

Ho anche indicato in un post di questo thread:
La geometria della tartaruga. Esplorare la matematica con il computer Abelson ,Di Sessa - F.Muzio editore

Se ti riferivi ad altro fammelo sapere.
ciao
giorgio

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Old Post 28-05-2003 20:06
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Carmela Innocenti
Utente registrato

Messaggi: 3

CARA SILVIA,SONO ANCH'IO INTERESSATA ALLE TUE ESPERIENZE
ALLA SCUOLA ELEMENTARE.
SE VORRAI RISPONDERMI PRIVATAMENTE IL MIO INDIRIZZO E':CARMELA.INNOCENTI@ISTRUZIONE.IT
CIAO, GRAZIE E A PRESTO.

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Old Post 28-05-2003 20:55
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

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Re: cogito logo sum

quote:
Inserito in origine da 165590 CAPUANO, GIUSEPPE
Grazie colleghi di esistere;

Prego, grazie anche a te!
quote:
Per essere + preciso mi sono sempre limitato all'ambiente geometrico di Tarta.
Se vuoi qualche idea per l'uso delle liste puoi scaricare il programmino che ho allegato qualche post fa. E' talmente semplice che si spiega da solo.
Con MSWlogo poi, manipolare le liste può essere molto utile perche i colori sono dati da una lista di tre numeri corrispondenti alle tre componenti rgb.
ciao
giorgio

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Old Post 03-06-2003 23:47
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Maria Carolina Tarantino
Utente registrato

Messaggi: 48

Re: ... LOGO per Mac

quote:
Inserito in origine da 055489 RISPOLI, GENNARO
Gentile Prof.Tarantino, ecco l'indirizzo di rete da cui può catturare la versione 5.3 di LOGO a cura di B.Harvey, per Mac:

http://http.cs.berkeley.edu/~bh/

Naturalmente, è in inglese.

Si ricordi che di Brian Harvey è disponibile la seconda edizione di Computer Science LOGO Style, articolata in tre volumi.


mi ero persa questa risposta, grazie infinite per l'info link:-) ci vado subito.
Peccato che è in inglese ..non lo conosco
Ciao

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Old Post 08-06-2003 20:11
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Nicolina Lombardo
Utente registrato

Messaggi: 12

logo

Ciao Giorgio,
ho già scaricato il softwar, e non c'è niente da dire, è proprio divertente (per tutti), interessantissimo e a mio avviso pedagogicamente valido. Grazie
Nicolina

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Old Post 08-06-2003 22:13
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Loretta Ranzani
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Messaggi: 1369

Re: Logo e didattica

quote:
Inserito in origine da 104212 SANTONI, SILVIA
Ho molto materiale cartaceo, se qualcuno è interessato posso mettere a disposizione le mie programmazioni didattiche di LOGO per le classi della scuola elementare e la mia esperienza.




Grazie per la disponibilità, la mia e-mail è
ran.ran@libero.it

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Old Post 08-06-2003 22:37
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Florinda Rizzo
Utente registrato

Messaggi: 19

Wink

Ti ringrazio per l'informazione:
Buon lavoro, Florinda!!!

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Old Post 09-06-2003 11:38
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Silvia Santoni
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Messaggi: 36

Question Materiale LOGO

Se mi sono dimenticata di qualcuno, battete un colpo...
Chiedo scusa e vi prego di rinnovare la richiesta, l'ultimo periodo di scuola è infernale!

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Old Post 09-06-2003 15:55
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Barbara Onofri
Utente registrato

Messaggi: 24

Papert e i suoi preziosi insegnamenti

Salve, anche io sono riuscita a procurarmi, anche se con non poche difficoltà, i due testi I BAMBINI E IL COMPUTER E MINDSTORMS di S. Papert
E' stata un'esperienza particolarmente accattivante leggerli, sia per lo stile scorrevole e coinvolgente, sia per le sue affascinanti ed intuitive teorie sui processi dell'apprendimento e sull'uso dell'elaboratore per facilitare e stimolare i processi medesimi.
Papert già nel testo MINDSTORMS desiderava che i bambini del futuro potessero essere messi in condizioni di utilizzare il computer"come una matita" e soprattutto che"avessero accesso a campi di esplorazione più vasti". Il computer inoltre è l'unico strumento in grado di ammortizzare il livello di astrattezza della conoscenza passando "all'istruzione vera e propria in modo più graduale e personalizzato".
NE CONSIGLIO ANCHE IO VIVAMENTE LA LETTURA A TUTTI!!

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Old Post 09-06-2003 20:56
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

Messaggi: 474

Re: Papert e i suoi preziosi insegnamenti

quote:
Inserito in origine da 148218 ONOFRI, BARBARA
Salve, anche io sono riuscita a procurarmi, anche se con non poche difficoltà, i due testi I BAMBINI E IL COMPUTER E MINDSTORMS di S. Papert
Certo, trovare libri sulla patente europea è, purtroppo, molto ma molto più facile.

Credo che libri fondamentali come questi, che hanno lasciato una traccia indelebile anche nella mia formazione e che ogni educatore dovrebbe conoscere e discutere, abbiano, nel mondo della scuola , un numero di lettori che si potrebbe contare sulla punta delle dita di una sola mano.
quote:
E' stata un'esperienza particolarmente accattivante leggerli, sia per lo stile scorrevole e coinvolgente, sia per le sue affascinanti ed intuitive teorie sui processi dell'apprendimento e sull'uso dell'elaboratore per facilitare e stimolare i processi medesimi.
Papert già nel testo MINDSTORMS desiderava che i bambini del futuro potessero essere messi in condizioni di utilizzare il computer"come una matita" e soprattutto che"avessero accesso a campi di esplorazione più vasti". Il computer inoltre è l'unico strumento in grado di ammortizzare il livello di astrattezza della conoscenza passando "all'istruzione vera e propria in modo più graduale e personalizzato".
NE CONSIGLIO ANCHE IO VIVAMENTE LA LETTURA A TUTTI!!
Grazie del tuo intervento, Barbara, mi rincuora aver incontrato un'altra persona che ha letto questi libri.
In che scuola insegni?
ciao
Giorgio


p.s.
Per dare un idea ai frequentatori di questo thread del linguaggio e dei contenuti di Mindstorms ho deciso di pubblicare a puntate, prossimamente su questo thread, la premessa Gli ingranaggi della mia infanzia (tre paginette) con cui Papert ha iniziato il suo libro.

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Old Post 14-06-2003 08:25
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Giovanna Curale
Utente registrato

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logo

nel passato ho usato SLOGO e veramente è stato il mio primo (entusiasmante!) approccio alla programmazione, non credevo che ci fosse ancora così tanto entusiasmo nei confronti di questo prodotto. Vorrei sapere se le nuove versioni sono diverse e se pensate che siano utilizzabili anche per ragazzi di 16/17 anni
Giovanna Curale
IIS Lettere
Civitavecchia (RM)

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Old Post 14-06-2003 17:28
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Pierangelo Colangelo
Utente registrato

Messaggi: 17

Re: logo

[QUOTE]Inserito in origine da 070411 CURALE, GIOVANNA
[B]nel passato ho usato SLOGO e veramente è stato il mio primo (entusiasmante!) approccio alla programmazione, non credevo che ci fosse ancora così tanto entusiasmo nei confronti di questo prodotto.


Nel 1984 comprai un ( "mitico") Commodore 64, di quelli con il registratorino, le cassette ed il cavo di collegamento al televisore ( i pc IBM con i floppy sarebbero arrivati qualche anno dopo).

A corredo della "scatoletta magica" c'erano due cassette ad uso didattico, una con giochini linguistici ed esercizi aritmetici di stampo Skinneriano-comportamentistico e l'altra con quella che credo fosse la prima versione del logo di Papert.

Per me e per i miei alunni, una quarta elementare, fu una vera folgorazione!

Guardare quel "triangolino" muoversi (lentamente) sullo schermo della tv per dare forma ai percorsi e alle figure immaginate e poi trasformate in liste di comandi è stata un'esperienza grandiosa, (per i tempi, naturalmente).

Ho continuato ad utilizzare il logo come esercizio di analisi, riflessione e creatività, (anche "musicale"), con i miei alunni, sino alla consunzione del supporto-nastro e del lettore.

Poi sono arrivati i pc e Windows, ma non mi è riuscito di trovare versioni del logo per questa piattaforma.

Quando poi ne sono venuto in possesso, mi sono trasferito in una scuola priva di computer.

Solo pochi mesi fa abbiamo potuto comprare 12 computers e mettere su un'aula multimediale.

Ora conto di riprendere l'esperienza didattica con il Logo.

Perciò mi fa molto piacere sapere di versioni gratuite ( grazie Pietrocola ) e che siano ancora molti coloro i quali ne fanno uso.

Piero

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Old Post 15-06-2003 16:33
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Giorgio Pietrocola
Utente registrato

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Lightbulb rifrazione di un raggio di luce

quote:
Inserito in origine da 070411 CURALE, GIOVANNA
nel passato ho usato SLOGO e veramente è stato il mio primo (entusiasmante!) approccio alla programmazione, non credevo che ci fosse ancora così tanto entusiasmo nei confronti di questo prodotto. Vorrei sapere se le nuove versioni sono diverse

Si, sono per il sistema operativo Windows. Slogo, invece, era per dos (e non era gratis).
Per capire alcune possibilità prima assenti guarda questo mio programma allegato che simula la rifrazione di un raggio di luce. Noterai che mediante potenziometri puoi variare le caratteristiche dei due mezzi, l' angolo di incidenza e puoi scegliere con opportuni tag alcune opzioni.
quote:
e se pensate che siano utilizzabili anche per ragazzi di 16/17 anni
Penso che siano utilizzabili per ragazzi di tutte le età compresa la nostra!
Penso anche che la forza del logo sia nelle idee pedagogiche che lo supportano non certo in qualche comando in più.

ciao
giorgio

p.s.
il file allegato rifrazio.txt è un file testo che va subito rinominato
in rifrazio.lgo (infatti ho dovuto rinominarlo causa il fatto che l'estensione .lgo non era stata prevista e quindi non era possibile allegare un file con quel nome)
Il file poi necessita del programma MSWLogo che è distribuito gratuitamente dalla Softronix come potrete leggere anche dalla pagina da me dedicata al LOGO e pubblicata nel sito della mia scuola

Allegato: rifrazio.txt
Downloads: 9.

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Old Post 17-06-2003 13:53
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Giovanna Curale
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x giorgio pietrcola

ho fatto il dowunload di rifrazio, ma non ho capito come usarlo.
ho visto il tuo sito, quella è la foto della tua bimba? ma allora anche tu sei ... umano (!) e non pensi solo al PC
Giovanna Curale
Civitavecchia

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Old Post 17-06-2003 20:32
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Giorgio Pietrocola
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rifrazio.lgo

quote:
Inserito in origine da 070411 CURALE, GIOVANNA
ho fatto il download di rifrazio, ma non ho capito come usarlo.
1°- Rinominalo in rifrazio.lgo (Puntalo con il mouse, tasto destro, scegli rinomina etc...)
2°- scaricati MSWlogo dal sito della Softronix ed installalo nel tuo computer
3°- Esegui MSWlogo e da questo fai il load di rifrazio.lgo. Appena caricato il programma andrà automaticamente in esecuzione.

quote:
ho visto il tuo sito, quella è la foto della tua bimba?

Se aveva un cubo di rubik in mano ed era di sfondo al gioco del muro è quella di mia nipote che però in quest'epoca ha da poco preso la patente (il tempo passa e i piccoli crescono...)
quote:
ma allora anche tu sei ... umano (!) e non pensi solo al PC
Certo, anzi, è proprio perchè sono umano che amo il logo e detesto apprendimenti meccanici, sedicenti indicatori oggettivi ed addestramenti tipo patenti europee...
Fammi sapere se hai dei problemi con i tre punti che ti ho indicato.
ciao
giorgio

p.s.
Nel caso avessi qualche problema a rinominare il file allego anche rifrazio.zip che deve solo essere scompattato per ottenere rifrazio.lgo

Allegato: rifrazio.zip
Downloads: 7.

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Old Post 17-06-2003 21:12
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Giorgio Pietrocola
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Post Gli ingranaggi della mia infanzia (1/3)

Come avevo promesso ecco la premessa introduttiva a Mindstorms che, per agevolarne la lettura, ho suddiviso in parti di cui questa è solo la prima.

Gli ingranaggi della mia infanzia (1/3)
Premessa a Mindstorms di Saymour Papert

Non avevo ancora due anni che ero già affascinato dalle automobili. Nel mio primo vocabolario presero un posto importante i nomi dei pezzi delle macchine: ero tutto fiero di conoscere le parti del sistema di trasmissione, del cambio di velocità, e, ancor più, del differenziale. Fu certamente molti anni dopo che compresi come funziona un ingranaggio; ma dal momento in cui lo capii, giocarci divenne il mio passatempo preferito. Mi divertiva far ruotare l'uno sull'altro oggetti circolari, imprimendo loro i movimenti di un ingranaggio e, naturalmente, il mio primo progetto «realizzato» fu un rudimentale sistema di ingranaggi.
Divenni esperto nel far girare nella mia testa ruote dentate e nel pensare concatenazioni di causa ed effetto: «questo gira in un senso dunque quella gira in un altro...» Mi dava un piacere particolare soprattutto il sistema dell'ingranaggio differenziale che non segue una semplice catena lineare di casualità, dato che il movimento dell'albero di trasmissione può essere distribuito alle due ruote in molti modi differenti, secondo la resistenza incontrata. Ho un ricordo vivissimo della mia eccitazione nello scoprire che un sistema poteva essere perfetto in se stesso, assolutamente comprensibile, senza essere rigidamente deterministico.
Credo che l'aver tanto giocato con i differenziali sia stato più efficace per la mia comprensione della matematica, di tutto quello che mi è stato insegnato alla scuola elementare. Gli ingranaggi, servendomi da modelli, hanno fatto entrare nella mia mente idee che altrimenti sarebbero restate astratte. Io ricordo con chiarezza due esempi dell'apprendimento matematico a scuola. Le tavole di moltiplicazione erano vissute da me come ingranaggi, e il mio primo contatto con le equazioni a due incognite (p.es: 3x+4y=10 ) evocò subito il differenziale. Non appena ebbi costruito un modello mentale di ingranaggio delle relazioni tra x e y, che rappresentava quanti denti erano necessari a ciascun ingranaggio, l'equazione divenne una confortevole amica.
Molti anni dopo, leggendo Piaget, questo episodio mi servì come modello per comprendere la sua concezione di assimilazione, anche se fui immediatamente colpito dal fatto che il suo discorso sull'argomento non realizza appieno la sua stessa idea. Egli tratta quasi esclusivamente degli aspetti cognitivi dell'assimilazione. Ma c'è anche una componente affettiva. Assimilare le equazioni agli ingranaggi è certamente un mezzo formidabile per far si che una conoscenza precedente influisca su una nuova. Ma c'è di più.

(1.continua)

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Old Post 18-06-2003 19:39
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Giorgio Pietrocola
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Post Gli ingranaggi della mia infanzia (2/3)

Gli ingranaggi della mia infanzia (2/3)
Premessa, Mindstorms di Saymour Papert

Sono convinto che queste assimilazioni hanno contribuito , per me, a dotare la matematica di una positiva carica affettiva che può essere rintracciata nelle mie esperienze infantili con le automobili. Credo che Piaget sia d'accordo. Quando ebbi l'occasione di conoscerlo personalmente, compresi che egli aveva omesso la componente affettiva più per modestia, essendo consapevole di quanto poco si sa su questo punto, che per una presuntuosa certezza della sua irrilevanza. Ma torniamo alla mia infanzia.
Fui sorpreso, un giorno, di scoprire che alcuni adulti, per non dire la maggioranza, non comprendevano la magia degli ingranaggi o non se ne interessavano affatto. Ora non penso quasi più agli ingranaggi, ma non ho mai cassato di pormi i quesiti suscitati da quella scoperta: come poteva ciò che era così semplice per me essere incomprensibile agli altri? Mio padre, nel suo orgoglio paterno,ne dava una spiegazione con la «mia prontezza». Ma io avevo la penosa consapevolezza che certe persone che non riuscivano a capire il differenziale, riuscivano facilmente a fare delle cose che io trovavo molto più difficili. A poco a poco cominciai a formulare quello che ancora considero il fatto fondamentale dell'apprendimento: qualsiasi cosa è facile se la si può assimilare ai modelli già posseduti. In caso contrario ogni cosa può essere penosamente difficile. Inoltre andavo sviluppando un modo di pensare che s'accordava con quello di Piaget. Per capire l'apprendimento si deve si deve assumere una prospettiva genetica. Occorre rifarsi alla genesi della conoscenza. Ciò che un individuo può assimilare,e come lo assimila,dipende dai modelli di cui dispone. Questo fa sorgere in modo ricorsivo la domanda di come egli ha acquisito tali modelli. Così le «leggi dell'apprendimento» debbono mettere in luce come le strutture intellettuali derivano l'una dall'altra e come, nello stesso processo, esse acquistano forma sia logica che emotiva.

(2.continua)

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Old Post 19-06-2003 22:52
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Daniela Lazzaro
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Smile

Grazie,
avevo scaricato gratuitamente mswlogo già da molto tempo e lo uso alla scuola media da anni. Chiaro che un prodotto gratuito ci facilita, vista la esigua disponibilità di risorse per le scuole.

Non conoscevo il manuale e mi avvalevo di schede presenti nel libro edito da Paravia ("matematica con la tartaruga" testo che ora non è più in produzione) o di altre schede che predisponevo io stessa (uso infatti il LOGO sin dal 1980).

Aggiungo che trovo il linguaggio Logo uno strumento ed una strategia fondamentale per lo sviluppo di abilità e per far pensare.

Cari saluti
Daniela Lazzaro

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Old Post 20-06-2003 15:17
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Giorgio Pietrocola
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Gli ingranaggi della mia infanzia (3/3)

Gli ingranaggi della mia infanzia (3/3)
Premessa, Mindstorms di Saymour Papert

Questo libro è un saggio di epistemologia genetica applicata, sviluppata oltre gli aspetti cognitivi sui quali Piaget insiste, per prendere in considerazione anche quelli affettivi. Esso elabora una nuova prospettiva per la ricerca pedagogica focalizzata sulla creazione delle condizioni necessarie perchè i modelli intellettuali mettano radici. E' questo che ho cercato di attuare negli ultimi venti anni. E in quest'impresa, mi scopro spesso a ripensare ai differenti aspetti del mio incontro con gli ingranaggio differenziale. Primo io ricordo che nessuno mi aveva detto di studiare gli ingranaggi differenziali. Secondo che c'era sentimento, passione, nel mio rapporto con gli ingranaggi, oltre la semplice comprensione. Terzo ricordo che il mio primo incontro con essi avvenne quando avevo due anni. Se un qualche psicologo «scientifico » dell' educazione, avesse cercato di «misurare» gli effetti di quest'incontro, avrebbe probabilmente fallito. Esso ha avuto profonde conseguenze , ma, io suppongo, solo molti anni più tardi. Un pre-test ed un post-test somministrati quando avevo due anni , non le avrebbero rilevate.

L'opera di Piaget mi ha fornito un nuovo sistema teorico per considerare gli ingranaggi della mia infanzia. L'ingranaggio può essere usato per illustrare molte idee potenti di matematica «avanzata», come i gruppi o il moto relativo. Ma può fare di più. Non si riallaccia solo alla conoscenza formale della matematica, ma anche ad una «conoscenza corporea », che è poi lo schema senso-motorio di un bambino. Si può essere l'ingranaggio , si può capire come gira mettendosi al suo posto e girando con lui. E' questa duplice relazione, insieme astratta e sensoriale, che dà all'ingranaggio il potere di introdurre nella mente potenti concetti matematici. Seguendo una terminologia che esporrò nei capitoli seguenti, l'ingranaggio ha qui il ruolo di un oggetto transizionale.
Una Maria Montessori dei nostri giorni potrebbe proporre se la mia storia l'avesse convinta, di creare una confezione d'ingranaggi per bambini. Così ogni bambino potrebbe fare l'esperienza che io ho fatto. Ma sperarlo sarebbe trascurare l'essenza della storia: io mi ero innamorato degli ingranaggi.E' dunque qualcosa che non può essere ridotto in termini soltanto cognitivi. Era avvenuto qualcosa di molto personale, e non si può presumere che ciò si ripeterebbe per altri bambini, esattamente nella stessa forma.
La mia tesi potrebbe essere sintetizzata nel modo seguente: quello che gli ingranaggi non possono fare l'elaboratore lo potrebbe. L'elaboratore è il Proteo delle macchine. La sua essenza è la sua universalità, il suo potere di simulare. Poichè può assumere migliaia di forme e può essere utilizzato per migliaia di funzioni, può soddisfare migliaia di gusti. Questo libro è il risultato dei miei personali sforzi, che durano da più di dieci anni, per fare degli elaboratori degli strumenti abbastanza flessibili all'uso, così che i bambini possano creare per se stessi qualcosa di simile a ciò che gli ingranaggi sono stati per me.

(3.fine)

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Old Post 21-06-2003 19:02
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Ripropongo qui un intervento letto nel forum del modulo 4 che mi sembra interessante:

quote:
Inserito in origine da 156813 PECORARO, PIERO
Nella scuola elementare si fanno, forse più che in altri ordini di scuole, esperienze sugli ambienti di apprendimento. Anche se da anni lavoro nel CTP Eda grosseto, dove tengo tra l'altro corsi di informatica per adulti, provengo dalla scuola elementare. Posso dire che qui a Grosseto sono stato uno dei primi a utilizzare il computer nella scuola elementare. Cominciai usando il primo Logo (la tartaruga) che girava sul vecchio dos. Una delle caratteristiche del logo è proprio quella di creare un ambiente particolare dove l'alunno da solo piano piano si costruisce le proprie strutture e le proprie conoscenze. Oggi è stato migliorato e adattato alle piattaforme windows. Però il primo come era bello e potente... Io continuo ancora ad usarlo. Tra l'altro lo utilizzo anche con i miei corsisti adulti in situazione di handicap, con cui svolgo corsi di informatica( infatti nel nostro centro teniamo corsi di alfabetizazione strumentale e di recupero di abilità e appunto anche un corsi di informatica). Devo dire che i risultati sono stati davvero buoni.
Si può lavorare molto bene sulla lateralizzazione, concetti di destra, sinistra, lettere e uso della tastiera, concentrazione, ecc...
Tra l'altro tutto questo si applica anche su bambini in situazione di handicap.
Piero

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Old Post 23-06-2003 22:56
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