Giorgio Pietrocola Utente
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Gli ingranaggi della
mia infanzia (3/3)
Gli ingranaggi della mia infanzia
(3/3) Premessa, Mindstorms di Saymour Papert
Questo
libro è un saggio di epistemologia genetica applicata,
sviluppata oltre gli aspetti cognitivi sui quali Piaget
insiste, per prendere in considerazione anche quelli
affettivi. Esso elabora una nuova prospettiva per la ricerca
pedagogica focalizzata sulla creazione delle condizioni
necessarie perchè i modelli intellettuali mettano radici. E'
questo che ho cercato di attuare negli ultimi venti anni. E in
quest'impresa, mi scopro spesso a ripensare ai differenti
aspetti del mio incontro con gli ingranaggio differenziale.
Primo io ricordo che nessuno mi aveva detto di studiare gli
ingranaggi differenziali. Secondo che c'era sentimento,
passione, nel mio rapporto con gli ingranaggi, oltre la
semplice comprensione. Terzo ricordo che il mio primo incontro
con essi avvenne quando avevo due anni. Se un qualche
psicologo «scientifico » dell' educazione, avesse cercato di
«misurare» gli effetti di quest'incontro, avrebbe
probabilmente fallito. Esso ha avuto profonde conseguenze ,
ma, io suppongo, solo molti anni più tardi. Un pre-test ed un
post-test somministrati quando avevo due anni , non le
avrebbero rilevate.
L'opera di Piaget mi ha fornito un
nuovo sistema teorico per considerare gli ingranaggi della mia
infanzia. L'ingranaggio può essere usato per illustrare molte
idee potenti di matematica «avanzata», come i gruppi o il moto
relativo. Ma può fare di più. Non si riallaccia solo alla
conoscenza formale della matematica, ma anche ad una
«conoscenza corporea », che è poi lo schema senso-motorio di
un bambino. Si può essere l'ingranaggio , si può capire come
gira mettendosi al suo posto e girando con lui. E' questa
duplice relazione, insieme astratta e sensoriale, che dà
all'ingranaggio il potere di introdurre nella mente potenti
concetti matematici. Seguendo una terminologia che esporrò nei
capitoli seguenti, l'ingranaggio ha qui il ruolo di un
oggetto transizionale. Una Maria Montessori dei
nostri giorni potrebbe proporre se la mia storia l'avesse
convinta, di creare una confezione d'ingranaggi per bambini.
Così ogni bambino potrebbe fare l'esperienza che io ho fatto.
Ma sperarlo sarebbe trascurare l'essenza della storia: io
mi ero innamorato degli ingranaggi.E' dunque qualcosa che
non può essere ridotto in termini soltanto cognitivi. Era
avvenuto qualcosa di molto personale, e non si può presumere
che ciò si ripeterebbe per altri bambini, esattamente nella
stessa forma. La mia tesi potrebbe essere sintetizzata nel
modo seguente: quello che gli ingranaggi non possono fare
l'elaboratore lo potrebbe. L'elaboratore è il Proteo delle
macchine. La sua essenza è la sua universalità, il suo potere
di simulare. Poichè può assumere migliaia di forme e può
essere utilizzato per migliaia di funzioni, può soddisfare
migliaia di gusti. Questo libro è il risultato dei miei
personali sforzi, che durano da più di dieci anni, per fare
degli elaboratori degli strumenti abbastanza flessibili
all'uso, così che i bambini possano creare per se stessi
qualcosa di simile a ciò che gli ingranaggi sono stati per
me.
(3.fine)
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